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Mercato Napoli, triste come una canzone russa

O viburnio rosso di casa mia,
dove in giardino fioriscono i lamponi.
Bacche di bosco,
lasciatemi dormire,
sotto il pino verde odoroso.
E voi fate piano
non turbate i miei sogni leggeri.
Ma tu dolce fanciulla,
quando accetterai l’amore mio?
Dimmi che mi ami….

Non sono impazzito, rendo onore al maestro Michele Serio.
L’attacco dell’articolo  odierno è il testo tradotto di Kalinka, colonna sonora di una serata indimenticabile. In questa serata il maestro Serio disse: “Le canzoni russe sono tutte tristi, parlano di morti, guerre e nostalgia”. Beh, aveva ragione. E sono un po’ come il mercato del Napoli aggiungerei io. Fate piano, non turbate i sogni leggeri di chi sogna Gilardino e magari si ritroverà un altro anno con Denis. E tu dolce fanciulla da venti gol quando accetterai l’amore mio? Se fosse una escort mi chiederebbe soldi, soldi assai. E i campioni di oggi fanno lo stesso. Mi chiedono diritti di immagine ed un ingaggio che non posso permettermi. Ed allora Kalinka in Puteoli, sogni di mezza estate per un mercato che non decolla e mi abbandona alle nostalgie dei tempi che furono.
Gianluca Agata

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