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La Juventus giocherà male, ma ha una forza mentale senza eguali in Italia

Non si può parlare solo di fortuna. Non vincerà il premio della critica, eppure la Juventus non si arrende mai ed è consapevole della propria forza.

La Juventus non vincerà il premio della critica. Ma vince. Ha vinto ieri sera a Siviglia al termine di una partita che ha aperto un dibattito tra gli stessi tifosi bianconeri. La preoccupazione – per loro – è che con questo (non) gioco non potranno vincere la Champions League. Ci torneremo. Probabilmente hanno alzato troppo l’asticella delle loro ambizioni. Vedremo. Sta di fatto che la Juventus è praticamente prima nel suo girone di Champions dopo aver vinto due battaglie in trasferta. Al termine di due partite che potremmo anche definire fortunate. Ma è un termine che non rende l’idea. Perché sì, il Lione dominò e sbagliò anche un rigore, Buffon fece miracoli, e poi Cuadrado segnò. Come ieri sera, il Siviglia stava dominando, anche con un uomo in meno, poi ha regalato un rigore. Ma la Juventus non ha mai mollato di un centimetro. Ha vinto di garra, nella tana del leone. Non può essere fortuna il tiro di Bonucci. Non possono essere fortuna due vittorie consecutive.

Oggi qualche tifoso juventino storce il naso. La Gazzetta dello Sport scrive che così la Champions non si vince. Sta di fatto che la Juventus – senza conquistare alcun primato estetico – è prima in campionato ed è prima in Champions, ieri sera ha vinto senza Barzagli, senza Dybala e senza Higuain.

Dovremmo analizzare il dna della Juventus, capire che cos’hanno dentro. Una capacità di soffrire che in Italia altri non hanno. Poi si può dire di tutto: con un uomo in più, hanno giocato come se ne avessero uno in meno. Avrebbero dovuto imporre il loro gioco, almeno secondo alcuni esteti. Che poi magari sono gli stessi che hanno esaltato l’Atletico Madrid di Simeone. La verità è che la Juventus ha una forza mentale diversa. E francamente è un vantaggio non da poco rispetto al bel gioco. La forza mentale sta diventando un aspetto troppo sottovalutato nello sport. Il Milan di Arrigo Sacchi era forte nella testa. Tutte le grandi squadre lo sono state. La Juventus magari non vincerà la Champions – credo che abbiano sopravvalutato i loro acquisti estivi – ma hanno una determinazione che è molto più difficile da conquistare rispetto all’armonia dei movimenti.

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