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Pagelle / La rivincita dei gregari Britos e David Lopez. Una requie per Ilaria D’Amico, di rosso vestita ma infinitamente a lutto

Pagelle / La rivincita dei gregari Britos e David Lopez. Una requie per Ilaria D’Amico, di rosso vestita ma infinitamente a lutto

Napoli-Sampdoria 4-2, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

ANDUJAR 6 – Non deve far nulla, solo subire i due gol, l’autorete di Albiol e la fucilata dalla distanza di Muriel a partita ampiamente dominata e conclusa. Un solo errore: l’uscita a vuoto su una punizione-cross di Mesbah. Cerca insistentemente Higuain e Callejon con lunghissime rimesse in gioco.

La lunga rimessa di Andujar è qualcosa che va oltre la bellezza. Da rivedere almeno cinque volte quella in cui serve il pallone sull’unghia del piede di Gonzalone nostro. Immensa – 8

HENRIQUE 7 – Maggio squalificato e non era il caso di insistere su Mesto. Gioca il brasiliano e non si fa condizionare da Eto’o che prende d’infilata portandosi avanti. Partita energica, lucida, continua.

Sono d’accordo, non era proprio il caso insistere su Mesto. Meglio riprovare con Henrique che pure, dopo un paio di cappellate fatte in passato, tanti nostri tifosi/allenatori avrebbero mandato al macero – 7

ALBIOL 5,5 – Devia in rete il cross basso di Eder e questo gli vale il voto basso, ma è stato un autentico infortunio. Si riprende con grande padronanza. Ma non è che la Samp attacchi a tutto spiano, poco oltretutto per vie centrali.

Un autogol #cipuòstare. Poi quello, Albiol, era stufo di non far niente da settimane – 5

BRITOS 7 – Ormai a suo agio nella posizione di centrale della difesa che predilige. Comincia con una ammonizione (2’ stroncando Eder sul fallo laterale), ma non se ne fa condizionare. È il più attivo in difesa. A lui toccano gli interventi maggiori. Sovrasta di testa Okaka e chiude su Eder lanciato in gol da Eto’o. Rischia il secondo “giallo” per un fallaccio su Okaka (57’). Doveri lo grazia.

Voi pensate a questo ragazzo, che per anni ha giocato mediocremente credendo che lo sport che stava praticando fosse il gioco del pallone. Poi arriva uno dalla Spagna, cazzo cazzo, e gli insegna i fondamentali, lo trasforma da girino in rana, e poi in principe azzurro. Ecco. Gira voce che a casa di Britos, proprio sopra la famosa fornacella, campeggi una gigantografia di Rafa Benitez. Provate a dargli torto – 7,5

GHOULAM 6,5 – Si fa superare da Eder che poi crossa per l’autogol di Albiol, per il resto gioca una gran partita con le giuste sovrapposizioni a Insigne sulla fascia sinistra. Recupera sul fondo un pallone, sottraendolo a Viviano, e serve Hamsik che viene messo giù per il rigore del quarto gol. Molto presente in fase offensiva e, nella fase passiva, concede poco a Muriel subentrato a Eder infortunato.

Suo l’errore sull’autogol di Albiol. Ma poi si è nettamente ripreso – 7

JORGINHO 6,5 – Prudente, più arretrato di David Lopez, ordinato, non forza mai la giocata preferendo i passaggi corti e sicuri. Nel primo tempo sembra timido e incerto. Meglio il secondo tempo quando vince più di un contrasto a centrocampo col Napoli molto alto. Benitez lo vorrebbe più audace.

Osa, Giorgi, osaaaaaaaaaa – 6,5

DAVID LOPEZ 8 – Grandissima serata in un centrocampo azzurro che, senza Gargano e Inler, Benitez pretende sia costruttivo. Lo spagnolo fa tutto e di più. Domina letteralmente nella zona. Conquista palla, la porta avanti, la smista e si propone anche per concludere. Quattro conclusioni e una di rilievo sventata da Viviano (75’). Mai visto così sicuro, autoritario, incisivo. Una delle “chiavi” del successo azzurro. Esce a un quarto d’ora dalla fine.

Finalmente! – 7,5

GARGANO s.v. – Sostituisce David Lopez al 75’ che ormai ha dato tutto. Non deve fare molto. La Samp attacca confusamente in una partita segnata.

Anche quando non serve, vederlo in campo mi emoziona, non ci posso fare niente – s.v.

CALLEJON 7 – Non concede via di fuga a Mesbah, sostiene il centrocampo, raddoppia un paio di volte su Eto’o, si propone in attacco e manca il gol giungendo troppo a ridosso di Viviano che salva in corner (16’). In netta ripresa.

A tutto campo. Anche lui un piacere per gli occhi – 7

GABBIADINI 7 – Comincia al posto di Hamsik, ma il suo ruolo è diverso, più a sostegno di Higuain da seconda punta. Comincia in ombra forse subendo la marcatura di Palombo. Poi viene fuori ed è decisivo. Acciuffa il pareggio col suo piede “proibito”, il destro e dà a Higuain la palla del raddoppio. Quinta rete in campionato, terzo gol consecutivo, otto centri in stagione. Esce al 66’.

Ribadiamolo quanto è inutile Gabbiadini. Ribadiamolo (se tenit ‘o curagg) – 7,5

HAMSIK 7 – Sostituisce Gabbiadini ed entra subito in partita dando una gran palla a Higuain che il Pipita batte poco oltre il secondo palo. Cerca il gol. Messo già da De Silvestri offre al Pipita il rigore finale. Manda in gol Zapata preceduto da Viviano (87’). Mira la porta e Viviano gli nega due volte le braccia al cielo (86’ e 92’).

Suo è il rigore, sua la gloria – 7

INSIGNE 7,5 – Ha la fascia di capitano (Hamsik comincia dalla panchina) e l’onora al massimo con una partita intensa, di grande aiuto al centrocampo, di sovrapposizioni continue con Ghoulam, di stop e rientri per passare la palla. Il gol è una perla, tutto suo. Profitta di un errore di De Silvestri, prende palla e caracolla verso l’area doriana da centravanti, finta il passaggio sugli esterni e dal limite va alla conclusione con un tiro a mezza altezza, a giro, spettacolare. Il premio al suo coraggio, al suo impegno, alla lunga assenza per l’infortunio. Seconda segnatura stagionale dopo il gol al Torino  alla sesta giornata. Si prodiga anche in difesa e, nel finale, strappa in area la palla ad Okaka, un gigante al suo confronto. Palla-gol servita ad Hamsik all’86’.

Il più bel gol della partita lo sigla lui. Lancia in scioltezza tutta la fantasia di cui è capace in un delizioso balletto con cui penetra l’area avversaria. Un tiro a giro che contiene rabbia, precisione, visione di gioco, intelligenza, maturità, poesia. E cuore. Tanto, tanto cuore. Quello che lo fa piangere e che commuove tutti noi – 10

HIGUAIN 8 – Un gol e un rigore, sono 26 i centri di quest’anno, già due gol in più della scorsa stagione. Gioca una partita di grande impegno su tutto il fronte dell’attacco, rientrando anche a centrocampo per prendere palla e innestare l‘offensiva. Il guerriero che vuole Benitez, l’anima del Napoli, il trascinatore. È il primo ad impegnare Viviano con una sventola di destro. Serve a Gabbiadini la palla del pareggio e ne riceve l’assist per il raddoppio azzurro, grande sfondamento da centravanti di razza, formidabile destro in porta. Realizza un rigore perfetto. Doppietta beneaugurante. Non segnava in campionato da cinque partite (dilagando in Europa League). Sfiora il terzo gol con un lungo diagonale appena oltre il secondo palo. Due volte un difensore gli devia in corner la conclusione. Si diverte a giocare rientrando in continuazione a prendere palla e a contenderla agli avversari. Esce all’83’.

Una potenza che ci ha fati urlare di gioia. Il gol perfetto, siglato da un giocatore che quando gioca così, sì, è perfetto – 9

ZAPATA 6,5 – Entra per Higuain e lotta per andare a segnare perché alla Samp ha già fatto due gol in tre partite e all’andata ha siglato l’1-1 azzurro. Vuole fare tutto da solo contro l’intera difesa doriana e non sfonda. Poi, sull’imbeccata di Hamsik, già urla al gol, ma Viviano salva con una gamba (87’). Lotta su ogni pallone.

Fregato da una gamba… beh, Zapata, #cipuòstare – 6,5

BENITEZ 7 – Presenta una squadra gasatissima con pochi cambi nella formazione di giovedì contro il Wolfsburg. La vuole padrona del match contro la Samp e schiera un centrocampo (Jorginho e David Lopez) che deve costruire gioco. Dallo spagnolo ottiene una grande prova. Comincia con Gabbiadini al posto di Hamsik e schiera Insigne dal primo minuto. Piazza Henrique sulla destra della difesa. Le scelte risultano azzeccatissime. La squadra è in eccellente salute e promette un gran finale di stagione. Opportuni i cambi: Gargano per David Lopez che aveva dato tutto e di più, Hamsik per Gabbiadini e trova un protagonista in più, Zapata per la gloria finale facendo rifiatare Higuain.

Se non avessi visto la partita in tv stenterei a credere che abbiamo giocato solo giovedì. Ha messo in campo una squadra bellissima, che finalmente non manca di approfittare dell’occasione offerta dai risultati della giornata. Sovrasta sontuosamente la Samp di Sinisa, con calma, bel gioco, un passaggio di palla che diverte, una foga in attacco anche sul 3-1 degna delle migliori competizioni europee. Non capirà niente di calcio italiano, come volete voi, ma a me il calcio italiano non diverte, il gioco del Napoli, invece, sì. Un Napoli arrivato a fine stagione con le gambe di un guerriero grazie ad un allenatore che ci aveva ammoniti: “Pazientate, il Napoli verrà fuori ad aprile”. Colpa di Benitez, tutta colpa di Benitez – 8

ps – Tanti dicono “ritiro a vita”. Io dico “silenzio stampa a vita”. Perché rispondere sul campo è quello che conta e guardare i commentatori che si arricettano nelle loro stesse brodose considerazioni mi fa godere quanto il gol del napoletano Insigne, quello massacrato a inizio stagione. È divertente anche sentire Sinisa che dice che la sua Samp ci ha regalato 3 gol quando il regalo glielo abbiamo fatto noi a non segnarne altri 10 praticamente fatti. Ah, una requie per Ilaria D’Amico: vestita di rosso ma intimamente a lutto per la vittoria del Napoli. Aveva pronosticato 2 gol della Samp, ci sono stati, solo che noi ne abbiamo fatti 4, non 1 come pensava lei. E che vuoi fare, Ilaria bella: #tidevistare.
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

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