
De Rossi: «Raspadori è un giovane galantuomo, poteva giocare negli anni 70 o negli anni 80»
Al Social Football Summit. «L'essere umano Raspadori ti rende felice, se lo vedi felice. È un ragazzo straordinario»

Al Social Football Summit. «L'essere umano Raspadori ti rende felice, se lo vedi felice. È un ragazzo straordinario»

A Kiss Kiss Napoli. «A noi non interessano le voci, non abbiamo ancora fatto niente ma abbiamo tanto entusiasmo. C'è un gran bel gruppo»

A Dazn: «Inzaghi è uno di noi. Ci parla, scherza, ma quando c'è da dire una parola più pesante la dice. È un mister più equilibrato, si sa anche divertire con noi»

Al Social Football Summit 2022: «Nel nuovo Governo serve un ministero dotato di portafoglio. Bisogna anche nominare un commissario agli stadi»

Napoletano che gioca nella Salernitana. «Se mi guardo dietro, ho percorso una strada tutta in salita. Quando vieni da quartieri difficili, fai sempre fatica»

Al Festival dello Sport: «Ha una situazione difficile per il passaggio al Lilla, ma capisce che il percorso deve essere al Milan, ci sarà una trattativa».

Il diesse del club alla Sueddeutsche: «Lui e il suo staff sanno esattamente cosa fare. Dopo la pausa ci si esibirà in modo diverso, me lo aspetto»

Al Festival dello Sport: «Le due cose abbinate fanno la differenza. Andò così con Theo Hernandez, anche se il primo acquisto reale fu Krunic»

Al Festival dello Sport: «Non è logico. Gli allenatori di colore in Europa non hanno opportunità, la prima proposta seria l’ho trovata in Cina».

In conferenza: «Non è il loro ruolo. So di cosa è capace Olivier. Ha affinità con alcuni giocatori più di altri, ma ha sempre avuto uno spirito di squadra».

Al Festival dello Sport: «A volte il talento viene confuso. Il talento si intuisce, poi si deve coltivare. E chi lo possiede deve avere grande voglia di emergere.»

Al Festival dello Sport: «Occorre una Media Company per i compiti di commercializzazione, tenendo nella parte associativa solo questioni di governance sportiva»

Al Festival dello Sport: «Il calcio non può rimanere immobile. Ora ognuno guarda solo al suo orticello. Cercheremo di abolire il diritto di veto»

A Le Quotidien: «È normale che all'inizio il tecnico si affidi a giocatori abituati allo stemma del Chelsea, quando sarò al 100% giocherò di nuovo»

A Radio Punto Nuovo: «Tutti vogliono giocare come Guardiola, ma non è facile. Gli allenatori bravi sono quelli che esaltano il materiale umano a disposizione»
Al Festival dello Sport: «Prima potevi giocarti la carriera se sbagliavi in un big match, avrei voluto esistesse la Var»

Su Repubblica intervista al ct dell'Ungheria, che in Italia se la passava malissimo e che nicchia sul regime autocratico ungherese

A Geo Team: «Spalletti mi dice che devo giocare di più per la squadra, perché ci sono giocatori forti, che devo aiutare di più in difesa»

A Star News Korea: «I miei compagni mi hanno aiutato tanto. Se non fossi riuscito a tenere il passo non avrei potuto giocare».

«Kim e Kvataskhelia sono ottimi giocatori, il Napoli corre per lo scudetto. Spalletti lo conosco bene, è bravo, molto capace, ha fantasia»