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Kvara: «È stato Mario Rui a spiegarmi come comportarmi al Napoli. L’atmosfera nel gruppo è meravigliosa»

A Geo Team: «Spalletti mi dice che devo giocare di più per la squadra, perché ci sono giocatori forti, che devo aiutare di più in difesa»

Kvara: «È stato Mario Rui a spiegarmi come comportarmi al Napoli. L’atmosfera nel gruppo è meravigliosa»
Ci Napoli 21/08/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Monza / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Khvicha Kvaratskhelia ONLY ITALY

Kvicha Kvaratskhelia ha rilasciato una lunga intervista a Geo Team, Setanta Sports.

“Sono cambiate molte cose negli ultimi mesi. La Serie A è uno dei migliori campionati di mondo. Mi sto adattando molto bene. I giocatori mi hanno accolto benissimo, c’è un’atmosfera meravigliosa all’interno del gruppo. Qui le persone sono fantastiche, però c’è ancora molto su cui lavorare”.

Non è stato subito facile arrivare in Italia.

“Di solito il primo giorno è difficile per tutti i calciatori, arrivi in un altro ambiente, incontri nuove persone che non conosci. Il primo giorno è stato difficile ma i ragazzi mi hanno accolto calorosamente così come lo staff tecnico e tutti coloro che lavorano nella squadra. Qui impari qualcosa da tutti, sia dentro che fuori dal campo. Quello che mi incuriosiva di più era lo stadio e i tifosi. Il Maradona è stupendo, con i tifosi che lo rendono ancora più bello. Per novanta minuti cantano e non si fermano. Se vai in città e chiedi ad una donna o ad un uomo di 80 anni, sanno tutto del Napoli”.

Il primo ad accoglierlo è stato Mario Rui.

“Quando sono andato in ritiro non erano ancora arrivati tutti i giocatori, la prima comunicazione è stata con Mario Rui non tutti parlavano inglese e Mario mi ha detto tutto: come comportarmi in allenamento e fuori. Ci sono molti pronti a tradurmi quando parlano in italiano, comunque sto imparando la lingua, ho un ottimo insegnante georgiano che me la insegna. Cerco sempre di trovare momenti liberi per imparare”.

Racconta la sua routine:

“Da quando sono qui mi alleno di più. Dedico molto tempo allo stretching dopo l’allenamento. Ho sempre pensato che dedicavo molto tempo agli allenamenti, ma quando sono arrivato qui ho visto le cose da una prospettiva diversa. Quando giochi in una squadra di questo livello analizzi che devi fare di più, ovviamente entro i limiti”.

Su Spalletti:

“Spalletti mi ha detto che ho un buon dribbling, gioco bene negli uno contro uno ma devo giocare di più per la squadra, perché ci sono giocatori forti ed è giusto che mi metta al servizio della squadra. Mi ha spiegato che dovrei aiutare di più la squadra in difesa. Faccio tutto quello che mi dicono gli allenatori”.

 

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