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Skriniar: «Ci sono tante critiche, non le vogliamo ascoltare, ci fanno solo perdere energie»

A Dazn: «Inzaghi è uno di noi. Ci parla, scherza, ma quando c’è da dire una parola più pesante la dice. È un mister più equilibrato, si sa anche divertire con noi»

Skriniar: «Ci sono tante critiche, non le vogliamo ascoltare, ci fanno solo perdere energie»
Mg Torino 03/04/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Milan Skriniar

Il difensore dell’Inter, Milan Skriniar, ha rilasciato un’intervista a Dazn in cui parla del suo passato e del suo presente. Gli viene chiesto se con Bastoni parla delle critiche arrivate alla difesa nerazzurra.

“Non è che la squadra o il mister dà colpa ai difensori, abbiamo preso le critiche in maniera globale perché è tutta la squadra che difende e lo stesso vale per la fase offensiva. Abbiamo parlato tutti insieme di questa cosa, ma noi sappiamo come difensori che possiamo e dobbiamo fare meglio rispetto a quello che stiamo facendo da inizio campionato”.

Il tatuaggio di angeli e demoni che ha sul petto ha un significato particolare?

“Sì, si stringono la mano insieme. Ci vuole equilibrio, non devi essere troppo buono perché la gente altrimenti se ne approfitta, ma nemmeno troppo cattivo perché non è una cosa buona. Me lo sono tatuato 5 anni fa, mi piaceva da tempo”.

Quanto tempo ci avete messo ad elaborare la delusione dello scudetto perso all’ultima giornata?

“C’era tanta delusione, ma ci siamo detti subito: ‘Ragazzi, abbiamo vinto due coppe, speriamo che ci dia una determinazione in più per la preparazione e provare a vincere lo scudetto il prossimo anno’. Ci sono tante critiche, la gente dice che dobbiamo vincere perché abbiamo la squadra forte, che non dobbiamo giocare, che giochiamo male… Non le vogliamo ascoltare perché ci fanno solo perdere energie. L’anno scorso abbiamo perso il derby dominandolo per 70 minuti, poi abbiamo sbagliato anche contro il Sassuolo, anche quella poteva essere decisiva… Non voglio guardarla così. Anche il Milan è stato molto bravo perché le ultime 5 partite erano molto molto difficili, ma le hanno vinte ed hanno fatto molto bene. C’è anche merito loro e non solo demerito nostro”.

Come ha vissuto il periodo sotto la guida di Conte?

“Per me giocare a 3 era qualcosa di nuovo, all’inizio facevo fatica. Anche se davo sempre il massimo, avevo limiti in quel ruolo. Lavorare con lui e con il suo staff mi ha aiutato a migliorare. In Nazionale gioco a 4, ero già abituato e non ci sono problemi, con Conte mi sono abituato a giocare a 3, ora posso fare tutte e due ed è una cosa buona”.

Com’è invece Inzaghi?

“Lui è come se fosse uno di noi. Parla con noi, scherza con noi, ma quando c’è da dire una parola più pesante la dice. Direi che è un mister più equilibrato, si sa anche divertire con noi, ma anche quando c’è da dire qualcosa che non va. In quel momento dice la sua”.

Giocate ancora a freccette nei ritiri?

“Giocavamo spesso, adesso lo facciamo ancora, ma un po’ meno. Brozo era malato, ma ci ha fatto diventare malati a tutti. Passiamo i ritiri sempre insieme, siamo 6-7 in camera, guardiamo le partite se ci sono. Siamo un buon gruppo, un gruppo fantastico. Siamo amici, non solo compagni di squadra”.

Come si concentra il giorno prima della partita?

“Spesso la sera, prima di andare a letto, guardo video degli avversari che affronterò il giorno dopo. Lo faccio spesso, la musica la ascolto in pullman nel viaggio per andare allo stadio”.

Arrivato in punta di piedi, è entrato subito nel cuore della gente.

“Dall’inizio ho cercato di dare il massimo per questa squadra, lo sto facendo. Cerco di aiutare i miei compagni, di lottare su ogni palloni. Ho un buonissimo rapporto con i tifosi, forse per questo mi vogliono bene e li voglio ringraziare perché è una cosa bellissima quando è così”.

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