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Dell’assalto al bar di Verona non si è saputo più nulla

Gli ultras si dissociarono dall’assalto, offrirono persino soldi per il risarcimento, Si disse che le auto erano state individuate. Al momento, però, nessuna notizia

Dell’assalto al bar di Verona non si è saputo più nulla

Verona-Napoli

Sono trascorsi poco più di cinquanta giorni da domenica 5 novembre. Quel giorno, all’ora di pranzo, a Verona il bar “Caffè oro bianco” – abituale ritrovo di tifosi dell’Hellas – venne preso d’assalto con spranghe e mazza da persone non identificate. Attimi di terrore per i clienti e i gestori che riuscirono a chiudersi e a mettersi al riparo. I testimoni riferirono di espressioni in napoletano. Quel giorno, a Verona, era in programma la partita Chievo-Napoli.

Gli ultras presero le distanze e offrirono soldi

Gli ultras negarono la loro partecipazione al raid, si offrirono persino per il risarcimento dei danni. Somma che non venne accettata dal titolare del bar. Nei primi giorni successivi all’accaduto i quotidiani riportarono le parole degli investigatori, che si professarono fiduciosi, dissero – almeno così venne riportato – che le automobili erano state identificate grazie alle telecamere. Si scrisse di una stretta collaborazione tra la Questura di Verona e quella di Napoli. Si parlò di Daspo a vita. Al momento, però, di quel raid non si è saputo nulla. Nessun provvedimento è stato emesso. Nessuno è stato identificato. Almeno non è mai stato comunicato.

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