Fifa sostiene che il Mondiale lascia la politica fuori dalla porta, ieri è accaduto il contrario (Damascelli)

Trump sa che il calcio attira attenzione e adulazione, Infantino gestisce tutto con generosità. Per la prima volta, la capitale non ospiterà partite: manca una sede adeguata.

Mondiale per Club

US President Donald Trump looks at the golden glove trophy next to FIFA president Gianni Infantino after Chelsea won against Paris St Germain in the FIFA Club World Cup final, at the MetLife Stadium in East Rutherford, New Jersey on July 13, 2025. (Photo by Kevin Lamarque / POOL / AFP)

Tra Mondiale 2026, Olimpiadi 2028 e il ruolo di Donald Trump e Gianni Infantino, Damascelli ricostruisce con toni sarcastici e vivaci il sorteggio e le dinamiche dietro le quinte, tra regole, celebrazioni e scenari surreali, offrendo uno sguardo critico e al tempo stesso spettacolare sulla gestione del calcio globale.

Scrive Damascelli:

“Quattro mesi, cento undici giorni, per sapere se parteciperemo ai Giochi senza frontiere del football organizzati dalla Fifa. Da Washington buone notizie, si fa per dire: se mai dovessimo battere l’Irlanda del Nord, andremmo a ritrovare dignità contro il Canada, il Qatar e la Svizzera, direi che non poteva andarci meglio ma sarebbe opportuno non correre con la fantasia, tutto può accadere, Gattuso e la sua banda sanno che il mondiale è dietro l’angolo di Bergamo, il 26 marzo, visti i precedenti preferisco vivere, cioè giocare”.

Un Mondiale alle porte

Damascelli poi commenta in maniera tagliente la serata:

“Il Black Friday di Donald and Gianni è stato lungo e noioso in attesa dell’esito delle urne, con il derby lessicale tra football e soccer. Fifa sostiene che la Coppa del Mondo lascia la politica fuori dalla porta, ieri è accaduto il contrario, Infantino continua a bluffare al tavolo del football, ieri ha vestito l’abito dell’uno, nessuno centomila (voti), dopo averlo fatto in Russia e Qatar, in attesa dell’Arabia, molta nebbia politica al Kennedy Center di Washington, non soltanto per l’assenza del presidente della federcalcio iraniana, al quale è stato negato il visto, ma per il ruolo che Trump ha assunto, complice il sodale Infantino che lo ha celebrato con il Premio per la Pace”.

L’alleanza Trump-Infantino

“Trump ha capito che lo sport, il calcio poi, attira attenzione e flattery adulazione, Infantino è rettore munifico, dunque Coppa del Mondo del 2026, Olimpiadi del 2028 a Los Angeles, oltre al 250° anniversario della nazione. Per la prima volta nella storia, la sede del sorteggio e capitale della Nazione, non avrà alcuna partita, non ha una sede adeguata!”

E conclude:

“L’alleanza Trump-Infantino si era già manifestata goliardicamente nella finale della coppa del mondo per club, Trump presente sul palco della premiazione, una medaglia d’oro per lui, l’originale della coppa mentre ai vincitori del Chelsea una replica, nello studio ovale brilla l’oro della coppa del mondo, anche questa originale, esemplare la fotografia del primo biglietto della finale del prossimo mondiale, a New York, tagliando nominale, Donald Trump, numero 45/47, fila 1, posto 1, al suo fianco, il trio Giuliani-Grenell-Vance, Infantino, tutti senza cravatta, a finire Kristi Lynn Noem, segretaria della sicurezza interna, lei dotata al polso di un colossale orologio, d’oro come la coppa. Mi sembra il riassunto di quello che vedremo da oggi fino al 19 luglio 2026″.

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