Huijsen al Real Madrid per 50 milioni è uno dei disastri di Giuntoli (svenduto al Bournemouth per 18)

È il primo colpo della gestione Xabi Alonso. Diario As paragona il colpo a quello di Bellingham. Alla Juventus si mangiano le mani

Huijsen

Mg Torino 09/08/2023 - amichevole / Juventus-Juventus Next Gen / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Dean Huijsen

Huijsen al Real Madrid per 50 milioni è uno dei disastri di Giuntoli (svenduto al Bournemouth per 18)

Si scrive Huijsen, si legge disastro di Cristiano Giuntoli alla Juventus. Il direttore sportivo ex Napoli ha commesso una serie errori difficilmente ripetibile. Una delle più clamorose topiche riguarda il ventenne olandese Dean Huijsen che Giuntoli ha incredibilmente svenduto al Bournemouth per 18 milioni di euro. Una cifra irrisoria, tant’è vero che dodici mesi dopo il Real Madrid ha deciso di sborsare 50 milioni per il calciatore. È uno dei tanti danni fatti da Giuntoli alla Juventus.

Diario As dà il benvenuto al calciatore, anche se manca ancora l’ufficialità. È una delle prime operazioni della gestione di Xabi Alonso.

Diario As ricorda che Huijsen giocherà col Madrid già al Mondiale per club.

Guadagnerà 9 milioni lordi per un contratto di cinque anni, ma si prevede che saliranno a 11 nel suo ultimo anno. Giovedì prossimo le visite mediche e la firma fino al 2030.

Il Real Madrid ha battuto la concorrenza di Chelsea, Liverpool, Manchester United e Arsenal, cui va aggiunto il Bayern Monaco.

Huijsen sarà il leader del progetto difensivo madridista dei prossimi anni. Un calciatore su cui costruire il pacchetto arretrato di Madrid per il prossimo decennio.

L’acquisto di Huijsen è stato giudicato all’interno del club come una vittoria paragonabile a quella registrata con l’acquisto di Jude Bellingham.

Diario As ricorda che

il Real Madrid aveva cercato di reclutarlo quando aveva appena 16 anni. All’epoca la famiglia optò per la Juventus, immaginando che il percorso verso la celebrità sarebbe stato più breve. Ma a Torino non ha avuto il percorso previsto, anche se ha avuto modo di fare il suo debutto con la prima squadra e ha incassato i complimenti di Allegri. Ma quel debutto non è stato accompagnato da ulteriore fiducia. Finì in prestito alla Roma di Mourinho. 

Huijsen: «La Juve mi ha trattato un po’ male. Sono arrivato e mi hanno detto che dovevo andarmene»

Dean Huijsen, ex difensore della Juventus e della Roma oggi al Bournemouth, ha rilasciato un’intervista a Marca. Ha il passaporto spagnolo e il ct spagnolo de la Fuente lo ha convocato per nazionale maggiore.

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Huijsen: «Mi hanno costretto, mi hanno fatto allenare da solo »

(Prima delle convocazioni della Spagna, ndr) Huijsen si vede fra i convocati di Luis de la Fuente oggi?
«Penso di avere una possibilità, ma sarà una scelta dell’allenatore. Che accada o meno, continuerò a lavorare. Ma sì, ora ho una possibilità… E speriamo che sia così».

Giocherai nella Liga?
«Sì, potrebbe essere. La Spagna è il mio paese. E sarebbe bello tornare in Spagna un giorno».

Con il tuo nome e cognome, i tuoi compagni di squadra ti riconoscono più come olandese o spagnolo?
«Spagnolo, spagnolo. Dovrebbe essere molto chiaro a tutti».

Hai la fisicità per giocare in Premier League?
«Se guardi le partite, fisicamente non mi costa. Inoltre, sto andando bene in questo senso. Penso di essermi adattato bene all’Inghilterra. Alla fine si parla molto della fisicità, ma difendere è anche una questione mentale. In molte partite si va allo scontro, ma ci sono anche situazioni in cui se si va allo scontro, si hanno meno possibilità di uscire vittoriosi dal duello. La difesa è un “mix” di fisico e testa».

Parliamo del tuo periodo alla Juventus, si è comportata male con te?
«Forse. Sono andato in prestito alla Roma, sono tornato, e posso capire che volevano vendermi o qualsiasi cosa servisse alla società la scorsa estate, ma sono arrivato il primo giorno dopo la pausa estiva, e mi hanno detto che dovevo andarmene, ma che non mi avrebbero forzato. E poi sì, mi hanno costretto, mi hanno fatto allenare da solo e cose del genere. È stato un po’ brutto, anche perché ero lì da tre anni, dall’Under 17, desiderando solo avere una possibilità con la prima squadra della Juve».

E come ha superato Huijsen questo problema?
«La verità è che il calcio a volte è duro. Ero un po’ triste, sconvolto… Ma è quello che è ed è quello che ci vuole. Se pensavano che fossi una buona possibilità di fare cassa, allora l’accetto».

 

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