La Fifa lancia l’asta per i diritti tv del Mondiale per club in tutto il mondo meno Europa e Africa (C&F)
Una seconda fase dell'asta per l’Europa e l’Africa sub-sahariana sarà organizzata successivamente. Comunicata anche l'intenzione di coinvolgere i club e l'Eca

FIFA President Gianni Infantino delivers closing remarks during the 74th FIFA Congress in Bangkok on May 17, 2024. The 74th FIFA Congress is taking place in Bangkok with member associations voting on a range of issues including confirmation of the host nation or nations for the 2027 women's football World Cup. (Photo by Manan VATSYAYANA / AFP)
La Fifa ha ufficialmente lanciato l’asta per i diritti televisivi della prima e della seconda edizione del nuovo Mondiale per Club a 32 squadre (2025 e 2029). Al via la gara nelle Americhe, in Asia e in Medio Oriente & Nord Africa, mentre il bando non è stato ancora annunciato per quanto riguarda l’Europa. Lo fa sapere Calcio & Finanza che poi cita anche una nota della Fifa.
Diritti tv del Mondiale per club, la Fifa finalmente dà il via all’asta
Una nota della Fifa precisa che “questo processo di gara per le edizioni 2025 e 2029 del nuovo Mondiale per Club permetterà di selezionare l’entità o le entità più adatte a garantire gli impegni di trasmissione e programmazione richiesti su base globale, regionale o specifica per territorio“.
“Una seconda fase, che coprirà l’Europa e l’Africa sub-sahariana, sarà organizzata successivamente, con date precise che saranno comunicate a tempo debito“.
La Fifa ha inoltre comunicato l’intenzione di coinvolgere i club e l’Eca «attraverso uno stile innovativo e progressivo di consultazione e decision-making per garantire che la competizione sia costruita dal basso verso l’alto come un prodotto congiunto».
Si rischia di finire in tribunale, alla Corte di Giustizia europea (Corsport)
No al Mondiale per club, pronto il ricorso di giocatori e leghe alla Corte di Giustizia europea. A scriverlo è il Corriere dello Sport. Ecco cosa scrive il quotidiano diretto da Ivan Zazzaroni.
Sulla sponda degli oppositori del Mondiale per club si comincia a stare piuttosto stretti, mentre dall’altra parte del fiume Infantino predica – praticamente da solo – i mirabolanti colpi di scena dell’evento «più grandioso di sempre». I sindacati dei calciatori di vari Paesi, riuniti sotto la bandiera della FifPro, a metà giugno hanno fatto causa alla Fifa per l’affollamento del calendario. Con particolare riferimento alla nuova rassegna iridata per società (32 partecipanti) programmata nell’estate del 2025.
«Il nuovo Mondiale per club porterà più danni che benefici – ha detto il numero uno dell’Aic, Calcagno – ai ragazzi si chiede di non fare ferie e giocare senza allenarsi, una follia». Il caso può finire direttamente alla Corte di Giustizia Europea. Dove intende rivolgersi pure la Serie A insieme alle altre leghe europee per contestare date e modalità del torneo. È una ribellione di sistema, un attacco su più fronti che sembra poter coinvolgere anche le federazioni, anch’esse scettiche. I campionati accusano la Fifa di «abuso di posizione dominante». Parole identiche a quelle messe nero su bianco dalla stessa Corte Ue nella sentenza del 21 dicembre che ha spalancato le porte alla Superlega.
Mondiale per club, i nodi sono anche i soldi e gli sponsor che non si trovano
I soldi: i premi non sembrano neppure avvicinarsi a quei 50 milioni di bonus d’entrata promessi in un primo momento da Zurigo, che si rifiuta di ufficializzare il montepremi. E ancora: non sono ancora note le sponsorizzazioni, che dovrebbero rappresentare la principale fonte di entrate. Non si conoscono le città degli Stati Uniti che ospiteranno la manifestazione, quali emittenti lo trasmetteranno. Poi ci sono le urgenze relative alla finestra di mercato (comincia a torneo iniziato) e ai contratti di lavoro in scadenza.