Spalletti: «Per la prima volta ho un presidente che mi prende tutti quelli che voglio, meglio di così…» 

Il ct alla vigilia di Macedonia-Italia: «Chi prenderà il posto di Chiesa? Zaccagni è di ruolo, Raspadori lo sa fare. E poi ce ne sono anche altri...».

Mancini Spalletti

Newly appointed Italy's national football team head coach Italian Luciano Spalletti gestures during a press conference at Coverciano training ground in Florence on September 02, 2023. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)

Il nuovo commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Rai alla vigilia della sua prima partita ufficiale sulla panchina dell’Italia. Domani l’Italia affronterà la Macedonia del Nord. Spalletti si è posto come obiettivo quello di far emozionare gli italiani, cosa possibile passando per la conquista di un risultato utile.

Spalletti ha commentato le assenze di Chiesa e Pellegrini:

«Le assenze non spostano nulla, non cambia niente. Noi abbiamo a disposizione 30 calciatori e ci fidiamo di tutti loro, ce ne sono anche altri. Poi è la prima volta che ho un presidente che mi prende tutti quelli che volevo, non ho mai avuto un presidente così. Me li ha comprati tutti. Meglio di così, più tranquillo di così, come devo essere?».

Spalletti ha aggiunto:

«Sono cose che ci dispiacciono, ma poi abbiamo usato i metodi di un club. Non abbiamo insistito e al primo avvertimento di un piccolo problema li abbiamo lasciati liberi, potevamo pensare anche di forzare per martedì, ma abbiamo deciso di fare così perché abbiamo anche altri calciatori».

Chi prenderà il posto di Chiesa?

«Zaccagni è quello di ruolo, Raspadori lo sa fare perché anche a Napoli ultimamente ha giocato lì. E poi ce ne sono anche altri…».

Spalletti ha poi parlato in conferenza stampa:

«Quella con l’Italia è una cosa che è iniziata quando il Presidente mi ha chiamato per la prima volta e non riesco a staccarmi. Sono emozionato, domani l’emozione quando sentirò l’inno ci sarà, senza dubbio. E’ una cosa che mi darà lo slancio necessario per stare su questa panchina. E poi il Presidente mi ha comprato tutti i giocatori che volevo e mi ha detto che ne può prendere anche altri… Per fare questo mestiere è la migliore soluzione possibile: i calciatori li ho scelti io, non me li ha indicati nessuno, e voglio la risposta corretta».

Per domani conta solo la vittoria? Cosa le hanno dimostrato i giocatori? Spalletti:

«Domani sopra ogni altra cosa c’è un atteggiamento da tenere. Non dobbiamo mai sentirci vittime e dobbiamo andare alla ricerca di ciò di cui abbiamo parlato tutta la settimana, poi si spera sempre che il risultato sia una conseguenza. Noi abbiamo dei calciatori forti nella nostra Nazionale, abbiamo tutto ciò che ci vuole per fare un buon calcio. Bisogna essere un po’ organizzati e su questo abbiamo speso molte ore del nostro tempo a Coverciano: dentro la corretta organizzazione c’è il fatto di lasciare spazio all’estro e alla fantasia del calciatori, queste cose non vanno mai ingabbiate. Nell’organizzazione la cosa difficile diventa non attaccare sempre o aspettare sempre, ma saper leggere i momenti della partita. L’importante è che tutti siano disponibili nell’essere un blocco squadra: ci saranno momenti in cui loro gestiranno la palla e noi dobbiamo essere nove giocatori al limite della nostra area. Bisogna far vedere un’idea di calcio che faccia innamorare tutti coloro che ci vogliono bene e hanno a cuore le sorti della Nazionale».

 

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