Crosetti: Conte assomiglia un po’ a Mourinho, ma almeno José le coppe le ha vinte

Su Repubblica. "È uno sprinter, mica un maratoneta". "Soffre la distanza, forse è più fragile di quanto sembri". "Garantisce intensità, non continuità"

conte tottenham spalletti

Londra (Inghilterra) 08/03/2023 - Champions League / Tottenham-Milan / foto Imago/Image Sport nella foto: Antonio Conte ONLY ITALY

“Sacro fuoco, poi fuoco di paglia. E sotto, la cenere. Antonio Conte è da sempre un combustibile rapidissimo, un temporale d’agosto, tuoni e fulmini, sembra spaccare tutto ma dura poco. Garantisce intensità, non continuità”.

Maurizio Crosetti scrive di Antonio Conte su La Repubblica. Il suo è una specie di ciclo dell’acqua: dura due anni, al massimo tre, poi rompe.

“Il modulo di Conte, a parte il famoso 3-5-2, è il seguente: chiedere giocatori, vincere il primo anno, lasciarsi alla fine del secondo, preparando per tempo il terreno alla rescissione consensuale (però col Chelsea si finì in tribunale e vinse lui). Uno schema fisso: passione, carisma, successi, discussioni, tormento, divorzio, rimpianti. È successo un po’ ovunque. La data di scadenza non supera quasi mai i due anni, tre alla Juventus, quando la fine (inattesa) si manifestò addirittura a metà luglio e la porta ancora sbatte”.

La prima stagione gli va sempre bene, poi la seconda non tanto. E’ successo all’Atalanta, al Bari, al Chelsea, all’Inter e alla Juventus, persino in Nazionale. Ora al Tottenham.

Assomiglia a Mourinho, ma José le coppe le ha vinte, Conte no.

“Un po’ Conte assomiglia a Mourinho, che però nella vita ha vinto due Champions, due Coppe Uefa e una Conference League per fare buon peso, mentre il nostro Antonio si è fermato ai quarti di Champions, pur avendo perduto un’Europa League in finale. Cattiverie? Sensazioni? No, numeri. Nei vari campionati, Conte ha quasi il 70 per cento di vittorie, però nelle Coppe scende al 40 per cento. E le sconfitte salgono dal 14 al 28. Antonio Conte è uno sprinter, mica un maratoneta. Soffre la distanza, forse è più fragile di quanto sembri. È il martello, ma anche il chiodo”.

“Con lui è bellissima la luna di miele, un po’ meno il matrimonio”.

Le sue “prime”, scrive Crosetti, sono meravigliose, poi, però “il grande amore diventa sempre un calesse”.

 

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