Dotto: Conte vince i titoli come Mou ma non è e non sarà mai un predatore di anime
Sul Corriere dello Sport. «Non seduce i suoi giocatori, forse li spaventa. A José basta uno sguardo o una battuta per incenerire il mondo, Antonio deve sgolarsi, sbracciarsi...»

2022 archivio Image Sport / Calcio / Tottenham / Antonio Conte / foto Imago/Image Sport
Conte e Mourinho, Mourinho e Conte. Domani si affrontano in amichevole, c’è Roma – Tottenham. Nell’editoriale sul Corriere della Sera, Dotto scrive degli “incroci pericolosi” che in qualche modo legano questi due allenatori. Sono due allenatori che non si amano e che fanno poco per nasconderlo.
Antonio Conte ci ha provato a farselo amico il Mou, senza mai trovare una vera sponda. Per lo più rimbalzato. Si è applicato, allora, dopo aver perso tempo ed energie nervose a detestarlo, a emularlo almeno nell’immagine pubblica. Anche qui, risultati modesti. Si è messo a evocare nemici, emanare editti, assegnare scomuniche. Ma, se a José Mourinho basta uno sguardo o una battuta per incenerire il mondo, il bel povero Antonio deve sgolarsi, sbracciarsi, tarantolarsi, dar fondo a tutto il repertorio barocco e furente della sua terra, senza nemmeno sfiorare i risultati di José. L’uomo di Setubal può avere rivali come allenatore, non certo in quanto a talento scenico. Conte vince i titoli come Mou ma non è e non sarà mai un predatore di anime. Non seduce i suoi giocatori, forse li spaventa.