Hamilton: “Osaka dice che non ce la fa più, e viene multata. Il tennis l’ha gestita malissimo”

Il campione di F1: "Come atleti ci spingiamo al limite, ma siamo solo esseri umani. I giovani spesso non sono preparati a sopportare la pressione"

Hamilton fia fifa

Lewis Hamilton se deve dire una cosa la dice. Ormai non si tiene più niente, da un bel po’. E figurarsi se non entra a piedi uniti nel grande dibattito Osaka sì Osaka no che impazza ormai sui media anglosassoni (in Italia è non pervenuto). Il campione di Formula Uno, attivissimo anche politicamente, critica ferocemente il sistema dei grandi eventi sportivi che non ha saputo gestire la “crisi” della tennista giapponese, la quale prima ha deciso di negarsi alle conferenze stampa e poi di abbandonare il Roland Garros dicendo di soffrire di stati depressivi.

Hamilton aveva prima espresso il suo supporta con un post su Instagram: “La salute mentale non è uno scherzo, è un problema reale e serio. Ci vuole molto coraggio per farlo. Assicuriamoci tutti che Naomi sappia che non è sola”.

“Il contraccolpo contro di lei è stato ridicolo”, ha detto. “La gente non ha preso nella giusta considerazione che lei è un essere umano. Stava dicendo: “Non sto abbastanza bene per continuare così, in questo momento”.

“Naomi è un’atleta e un essere umano incredibile e il suo attivismo ha avuto un grande impatto. Ma quando sei così giovane con così tanto peso sulle spalle, è inevitabile quello che è successo. E’ stata incredibilmente coraggiosa e ora si tratta di fare domande a chi è al potere, perché il modo in cui hanno reagito, multandola, non è stata una reazione adeguata”.

Lei ha parlato della propria salute mentale, ed è stata multata. Non è stato bello. Avrebbero sicuramente potuto gestirla meglio. Come atleti ci spingiamo al limite, siamo al limite e siamo solo esseri umani”.

“Quando sei giovane, vieni gettato sotto i riflettori e ti pesa molto. La maggior parte di noi non è preparata. Ho imparato a mie spese e ho commesso molti errori. Può essere scoraggiante stare davanti a una telecamera. Non è la cosa più facile da fare, soprattutto se sei un introverso e fatichi sotto questo tipo di pressioni. Quando ero giovane, sono stato gettato nella fossa e non mi è stata data alcuna guida o supporto. Non sono mai stato preparato a essere gettato davanti alla telecamera o guidato su come gestirla”.

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