«Noi seguiamo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Facciamo l’esame ai sintomatici, perché non potremmo testare 6 milioni di cittadini. E puntiamo sulle misure di distanziamento sociale. Ci aspettano dieci giorni decisivi».
Tamponi, la Campania ne fa meno di Bolzano. I sindacati dei medici protestano
Su Repubblica Napoli. Da noi solo 6600 esami. Il consulente di De Luca: «Ci atteniamo ai protocolli. Impossibile testare 6 milioni di cittadini»

«Al Cotugno si occupano della virologia molecolare 5 biologi e 5 tecnici, che lavorano contemporaneamente, senza alternarsi, su quattro piattaforme. Hanno dimenticato le famiglie. Stanno compiendo enormi sacrifici per assicurare questo servizio e siamo riusciti a fare anche 500 test al giorno. In queste ore arriverà la strumentazione che dovrebbe consentirci di arrivare a 7-800 test giornalieri. Ma naturalmente va prima collaudata».
«Le disposizioni ci dicono di sottoporre a tampone i soggetti sintomatici. Noi diamo precedenza ai ricoverati in ospedale, pazienti in pronto soccorso o che arrivano con mezzi del 118 e chi deve essere sottoposto a dialisi. Per quanto riguarda gli operatori sanitari che hanno avuto contatti con soggetti risultati positivi, la linea è di metterli in quarantena e poi eventualmente sottoporli al test. Farlo subito è inutile. Posso assicurare che il 99,99 per cento dei tamponi eseguiti per le medicine preventive del Monaldi, del Pascale e di altri ospedali hanno dato esito negativo, perché erano stati fatti in tempi troppo ravvicinati al contatto».