Disastro Fiorentina: cacciare Palladino è stato come cacciare Radice trent’anni fa (finirono in Serie B)
Battuti anche dal Verona. Nessuna vittoria in quindici giornate. Ora sono a otto punti dalla salvezza. Inquietanti similitudini con la retrocessione di trent'anni fa

1993 archivio Storico Image Sport / Fiorentina / Vittorio Cecchi Gori-Rita Rusic / foto Aic/Image Sport
Disastro Fiorentina: cacciare Palladino è stato come cacciare Radice trent’anni fa (finirono in Serie B)
La Fiorentina è oltre il baratro. Ha già un piede e qualcosa in Serie B e sono trascorse appena 15 giornate di campionato. Non ha mai vinto. Ha appena sei punti in classifica e oggi ha perso anche contro il Verona: 1-2 in casa. Una partita che avrebbe anche meritato di vincere (così abbiamo sentito da qualche giornalista che ha visto la partita) ma poi alla fine contano i risultati. E se non ne vinci una in quindici partite, vuol dire che la crisi è profonda. E che il club è lontano dal trovare una terapia.
Bisogna tornare alle frasi di Pradé su Palladino che portarono alle dimissioni dell’allenatore che li aveva portati in semifinale di Conference e al sesto posto in classifica alla fine dello scorso campionato. Poi, c’è stato l’arrivo in pompa magna di Pioli che addirittura si offese perché Allegri non inserii la Viola tra le papabili a un posto Champions. Ovviamente aveva ragione Max. Alla Fiorentina hanno cambiato due allenatori (ora c’è Vanoli), i tifosi come al solito chiamano i giocatori sotto la curva. Tutto il solito triste teatrino del calcio italiano. Fatto sta che la Fiorentina rischia seriamente di retrocedere. E Palladino somiglia sempre più a Radice tecnico che fu incredibilmente esonerato da Cecchi Gori quando era secondo in classifica nel 1992. Arrivò Agroppi e la Fiorentina retrocessero. La storia rischia seriamente di ripetersi.











