Tennis, Basile il 18enne che gioca il rovescio a una mano: «Ho iniziato grazie ai Gormiti»
Un'altra speranza del tennis italiano. Intervistato da OA Sport: «Il mio idolo è Federer e non potrà mai cambiarlo. Ma l'allenamento con Sinner a Wimbledon...»

Giovani talenti crescono. Il movimento tennistico italiano – soprattutto quello maschile – può vantare numerosi prospetti che lasciano ben sperare in vista del prossimo futuro. Molti, tra questi, hanno già cominciato a farsi largo nei tornei Itf e Challenger facendo registrare ottimi risultati. È il caso ad esempio di Pierluigi Basile, classe 2007 di Martina Franca che può vantare nel suo repertorio un bel rovescio ad una mano.
Il 18enne pugliese, attuale numero 561 della classifica Atp, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Oa Sport. Ha parlato della sua passione per il tennis, del suo percorso nel mondo della racchetta, soffermandosi anche sull’allenamento da sparring partner di Sinner sull’erba di Wimbledon. Vi proponiamo di seguito un estratto delle sue parole.
Federer idolo indiscusso, l’allenamento con Sinner e…: parla Pierluigi Basile
«Ho iniziato a giocare perché mio padre mi portava in edicola a comprare un giochino, c’erano le racchettine dei Gormiti e ho preso questa racchetta perché li guardavo. E un po’ perché comunque i miei genitori già da prima che nascessi giocavano e frequentavano il circolo. Poi da lì giocando tutti i giorni è diventata una passione», ha rivelato Basile.
L’azzurro, giocando il rovescio ad una mano, non può che avere che un tennista come suo idolo. «Roger Federer. E non si potrà mai cambiare. Per il rovescio a una mano e comunque mi piace giocare in maniera aggressiva e anche leggermente estrosa», ha sottolineato.
Leggi anche: Agli Us Open il doppio misto vale un milione di dollari e fa il pieno di tennisti vip: Sinner, Alcaraz, Djokovic
Pierluigi è dotato di un gran temperamento, una qualità che vuole conservare e migliorare col tempo: «Ci sto lavorando. Questa è una cosa a cui tengo». Ci sono però anche altri aspetti da limare:«Non mi piace sbagliare e certi errori li definisco un po’ troppo banali. Magari nella situazione di un errore che si poteva tranquillamente evitare perché dipendeva da me e non sono stato attento, lì un po’ mi arrabbio. Però ci sto lavorando».
In quanto all’allenamento con Jannik sul verde londinese, l’azzurro ha raccontato: «È stato molto bello. Lui è stato molto disponibile e mi ha dato tanti consigli. In quell’ora e un quarto, ogni volta che abbiamo parlato ha cercato di darmi qualche suggerimento. Alle domande che gli ho fatto è stato molto disponibile. Non è che gliene abbia fatte tante perché ci stavamo allenando, però in quelle poche che gli ho fatto ho ricevuto sempre una bella risposta».
Infine, il passaggio scherzoso sugli obiettivi stagionali. «A fine stagione sarai soddisfatto se…? Non si può dire perché sennò poi non succede (sorride, ndr). Quindi lo scopriremo nel caso».