«Stessa contaminazione di Sinner. A me hanno distrutto la vita, lui ha potuto vincere Wimbledon»

L'ex ciclista Lizzy Banks al Times: "Quando ho visto la finale ho pianto, ero sconvolta. A me hanno tolto tutto solo perché sono meno conosciuta e ricca"

Sinner

Londra 13/07/2025 - finale Wimbledon foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner-Kate Middleton ONLY ITALY

Lizzy Banks quasi scoppia in lacrime quando racconta di aver visto Jannik Sinner vincere la finale di Wimbledon, scrive il Times. Ed eccoci qua: la mini-squalifica di Sinner resterà un peso, un precedente per comparazione. Scatenando una coda infinita di “perché lui sì e io no” tra chi non è passato indenne tra le maglie dell’antidoping. Tra questi c’è appunto la ciclista britannica, che oggi parla con un po’ di quotidiani inglesi e si sfoga.

Come nel caso di Sinner – scrive il Times – Banks non ha superato un test e inizialmente non le è stata data alcuna squalifica: nel suo caso, l’autorità antidoping del Regno Unito (Ukad) ha riconosciuto che c’era stata contaminazione e che non c’era stata alcuna colpa. Solo che nel suo caso la Wada ha rifiutato di accettare il parere dell’esperto dell’Ukad, il professor David Cowan, “di grande esperienza”, e si è rivolta invece al Tas, ottenendo una squalifica di due anni.

La commissione del Tas, pur descrivendo la ciclista trentaquattrenne come “una persona integra”, ha affermato che non era stata in grado di provare la fonte della contaminazione e ha imposto la squalifica, retroattiva ed ancora in vigore.

Banks dice che la sua carriera e la sua salute sono rovinate. Si è ritirata dal ciclismo e allora non è riuscita a trovare un lavoro nello sport o nei media. Ha speso 40.000 sterline in avvocati prima di restare senza soldi e dover difendersi al Tas contro i costosi avvocati della Wada, e ha sofferto di gravi problemi di salute mentale.

“Non posso dirti quanto è stato difficile guardare Wimbledon quest’anno. Ho guardato la finale maschile e non mi aspettavo che mi colpisse così tanto, ero sconvolta. Voglio chiarire che non credo che Jannik Sinner abbia preso qualcosa di proposito. Gli è stata inflitta una sanzione di zero mesi, come a me. È stato presentato ricorso al Tas, come a me. E poi ha ottenuto una sanzione di tre mesi, e ha potuto tornare subito a fare la sua parte. Solo perché sono un po’ vecchia e a nessuno importa di me, devo passare l’inferno, e lui può andare a vincere Wimbledon“.

Banks aveva anche chiesto al tribunale di obbligare la Wada a fornire i fascicoli relativi al caso di 23 nuotatori cinesi risultati positivi al farmaco vietato per il cuore, la trimetazidina. “Quei documenti sono estremamente rilevanti per il mio caso”. Nessuno se l’è filata.

“La mia è una squalifica di due anni, è una squalifica a vita. Qual è la prima cosa che fa qualcuno quando faccio domanda di lavoro? Cercano su Google Lizzy Banks e vedono una squalifica di due anni. Credo fermamente che ciò violi i diritti umani, poiché una sanzione deve essere proporzionata al reato. Ero un’atleta integra che ha prestato la massima attenzione alle sue responsabilità antidoping, che è stata inconsapevolmente esposta a una dose contaminante di un diuretico obsoleto, con l’impossibilità di risalire alla fonte a causa di un ritardo di 79 giorni. E quindi è davvero proporzionale alla perdita totale della mia carriera, alla perdita della mia identità, alla distruzione della mia salute per due anni, alla distruzione della salute di mio marito per due anni, alla perdita di guadagni per due anni, all’impatto che ciò avrà sugli altri guadagni in futuro? È proporzionale?”.

La sentenza del Tas, scrive il Times, è addirittura elogiativa nei confronti di Banks, ma afferma che non aveva altra scelta se non quella di imporre la sanzione di due anni.

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