Simonelli: «Volevo giocare la prima di campionato negli Usa. De Laurentiis duro sul calcio italiano? Io non vedo scenari apocalittici»
Il presidente della Lega Serie A al Corsera: «Le partite di sera vanno giocate alle 20, non alle 20.45. Gli stadi? Meno male che non beviamo birra, sennò sarebbe un problema andare in bagno»

Db Riad (Arabia Saudita) 02/01/2025 - Supercoppa Italiana / Inter-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Ezio Simonelli
Simonelli: «Volevo giocare la prima di campionato negli Usa. Le parole di De Laurentiis? Non vedo scenari apocalittici».
Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A di calcio, intervistato dal Corriere della Sera a firma Daniele Dallera e Monica Colombo.
Quali sono le urgenze del calcio?
«La prima è legata al discorso stadi, una vera emergenza per il Paese. Faccio una battuta: per fortuna non siamo degli appassionati bevitori di birra, altrimenti sarebbe un problema andare in bagno negli impianti. Il problema va affrontato non solo in vista di Euro 2032».
Le altre?
«I temi fiscali: se vogliamo rinverdire i fasti della Nazionale occorre investire sui vivai e in tal caso servono degli sgravi. Infine la pirateria, la madre di tutte le battaglie. Il danno economico per lo sport è di 350 milioni l’anno: sono partite le prime sanzioni per colpire l’utilizzatore del cosiddetto “pezzotto”, bisogna far capire che chi si affida alla pirateria sta rubando, quindi è un ladro. È un fatto anche culturale».
Simonelli e l’importanza di giocare partite di Serie A all’estero
È fiducioso di poter disputare Milan-Como di campionato a Perth, in Australia?
«La Figc ci ha dato semaforo verde ed essendo Gravina vicepresidente Uefa confido che ce lo fornisca anche Ceferin. Quanto alla Fifa, Infantino mi ha ascoltato con attenzione. Del resto, San Siro non sarà disponibile a causa delle Olimpiadi invernali».
De Laurentiis ha usato toni duri per lo stato economico del calcio in Italia. Esagerato?
«Non vedo scenari apocalittici: i diritti tv domestici sono stati venduti fino al 2029. Certo ora ci dobbiamo concentrare sulla cessione dei diritti all’estero, settore dove dobbiamo migliorare. Ecco perché mi sarebbe piaciuto disputare tutta la prima giornata lontano dall’Italia».
Dove?
«Negli Usa, avevo ricevuto una proposta economica. Sarebbe bello poterlo fare in futuro, quando magari ci saranno regole più permissive».
Cosa vorrebbe cambiare?
«Vorrei far appassionare i giovani che sono distratti dai social. Le partite non possono di sera iniziare alle 20.45, devono cominciare prima al fine di attrarre i clienti del futuro: dipendesse da me fisserei il fischio di inizio alle 20».