Lineker e Salah ipocriti, perché non hanno protestato quando Hamas ha ucciso un calciatore israeliano? (Telegraph)
Oliver Brown: "Salah se la prendesse con l'Egitto invece che con la Uefa. Lineker? Buffonate performative"

Mg Milano 17/09/2024 - Champions League / Milan-Liverpool / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Salah
Ce l’aveva in punta di penna, Oliver Brown, la tirata contro Lineker e Salah “colpevoli” di “attivismo, non altruismo”. L’ex bomber inglese e la superstar egiziana hanno protestato sui social contro l’Uefa per il silenzio sulla morte di Suleiman al-Obeid, il “Pelé palestinese” ucciso mentre attendeva aiuti umanitari nel sud della Striscia di Gaza. L’editorialista sportivo più conservatore del Telegraph attacca i due, con una buona dose di benaltrismo.
“Dopotutto – scrive – quando 1.195 israeliani furono massacrati da Hamas il 7 ottobre 2023, nessuno ha detto nulla. In occasione del peggior massacro di ebrei in un solo giorno dai tempi dell’Olocausto, l’unica battuta sui social media dell’autoproclamata coscienza morale del calcio è stata questa: “I Super Spurs sono in testa alla classifica”. A quasi due anni di distanza, la sua ipotesi secondo cui la Uefa avrebbe l’urgente obbligo di raccontare al mondo cosa è successo ad Al-Obeid appare, nella migliore delle ipotesi, ingenua, nella peggiore, cinica nella sua incoerenza”.
Brown obietta che tanto per cominciare il povero giocatore palestinese non c’entra nulla con la Uefa, essendo la Palestina affiliata alla confederazione asiatica. E poi, scrive, perché nessuno ha detto niente quando nell’attentato del 7 ottobre firmato da Hamas fu ucciso Lior Asulin, “un attaccante che ha giocato ai massimi livelli nel suo paese d’origine per l’Hapoel Tel Aviv e il Beitar Gerusalemme”? “Per 674 giorni i dettagli della sua morte sono passati completamente inosservati a Ceferin, e persino a Lineker”.
E Salah poi? “C’è la sensazione che la rabbia di Salah su questo fronte sarebbe meglio indirizzarla contro il suo stesso governo in Egitto, piuttosto che contro un organismo dichiaratamente apolitico come la Uefa. L’Egitto ha adottato una linea dura contro il permesso ai palestinesi vulnerabili di attraversare il valico di Rafah verso il Sinai, negando loro un rifugio temporaneo con la motivazione che Israele potrebbe non permettere loro mai di tornare”.
Brown parla di “buffonate performative”. E attacca Lineker per la condivisione di un’emoji antisemita a forma di topo che gli è costata il posto alla BBC. “Purtroppo, il problema con la sua pietà è che è stata filtrata attraverso un prisma ideologico distinto. È il prodotto radicalizzato dei social network, che ritiene opportuno spacciare la propaganda da matricola di Owen Jones come se fosse incisa su tavole di pietra. È interessato alla verità solo nella misura in cui corrisponde alla sua versione preconcetta della verità”.
“Dal punto di vista di Lineker e soci, la testimonianza selettiva della Uefa su Al-Obeid è presentata come una condanna schiacciante per l’indifferenza nei confronti delle sofferenze dei palestinesi. Ma non si può essere considerati un modello di virtù se si applica la moralità in modo così unilaterale da non affrontare l’omicidio di un calciatore israeliano, o persino il massacro di ebrei che ha scatenato questa conflagrazione”.










