Il calciomercato senza soldi della Serie A: trattative infinite tra pagherò, diluizioni, “passo domani”
La Serie A ha messo in piedi il calciomercato a secco. Funziona solo la macchina mediatica: tutti sanno tutto, informazione H24 ma è tutto fermo. Manca la moneta

Gc Milano 29/01/2010 - Ata Hotel sede calciomercato / foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: cartellone calciomercato
Il calciomercato senza soldi della Serie A: trattative infinite tra pagherò, diluizioni, “passo domani”
La Serie A ha varato il calciomercato senza soldi. Trattative infinite al banco vendite. Telefonate, incontri, summit, riunioni, rilanci, confronti. Il tutto perché manca la materia prima alla base dello scambio: la moneta. Non ci sono soldi. La Serie A ha messo in piedi il calciomercato a secco. Il paradosso è che la macchina mediatica funziona alla perfezione. Quasi quasi l’Italia ha più esperti di calciomercato che calciatori. Sembra che tutti sappiano tutto. Il punto è che la materia da descrivere è immobile. È come se ci fosse la diretta televisiva del nulla, un canale monotematico con l’immagine fissa. Un deserto inquadrato ventiquattro ore su ventiquattro.
Vale più o meno per tutte le squadre. Prendiamo il Milan che è dietro Hojlund da una vita. Sonda, perlustra, chiama, va in avanscoperta. Il nodo resta sempre lo stesso: non si vedono mai i soldi. Servono 40 milioni e non ci sono. O quantomeno nessuno li sborsa.
Ricordiamo il caso di Leoni 18 anni finito al Liverpool. I club italiani lo seguivano, parlavano col Parma, forse anche col giocatore, ma non volevano spendere. In Italia un calciatore di 18 anni è considerato un lattante. Se non ne hai almeno 33, non sei nessuno. E mentre i club italiani parlottavano, confabulavano, pè arrivato il Liverpool, ha messo mano alla tasca e se l’è portato in Premier. Trentacinque milioni e ciao ciao.
Da noi il mercato è virtuale. L’Inter insegue Koné, Lookman, lo stesso Leoni. Non prende nessuno, se non i colpi d’inizio stagione.
Ha speso il Napoli che anzi potrebbe aver speso più del dovuto per i calciatori acquistati. Ora è alle prese con il dopo Lukaku, e anche qui si tratta di mettere mani al portafogli o di credere alla onerosa campagna acquisti messa su.
Ha speso il Como che segue la propria direzione. Un po’ il Bologna. Il resto, compreso le ex grandi, quasi niente. Tutte alle prese con problemi di bilancio.