Caso Asja Cogliandro, il Perugia ora rischia l’esclusione dal campionato A1 (La Stampa)

La pallavolista era stata licenziata dopo essere rimasta incinta. Il presidente della Lega volley femminile: «L'iscrizione del Perugia all'A1 deve essere validata. O si chiude in bonis, o determineremo anche noi cosa fare». 

Cogliandro

La pallavolista del Perugia Asia Cogliandro è stata licenziata dopo aver comunicato di essere incinta; la Cogliandro ha deciso di raccontare la sua vicenda in un’intervista a La Stampa. E ora la società militante in A1 rischia l’esclusione dal campionato di volley.

Il Perugia ora rischia l’esclusione dal campionato A1 per il caso Cogliandro

Come riportato dallo stesso quotidiano nell’edizione odierna:

Sotto accusa c’è la Bartoccini-Mc Restauri Perugia, il club per cui Cogliandro è tesserata dal 2023 e che la mette nel roster della prima squadra come testimonia il sito ufficiale della società. «La maternità non può mai essere vista come una colpa, né tantomeno come un ostacolo alla carriera di una sportiva. Esprimerò ad Asja la mia piena solidarietà», si rammarica il presidente federale Giuseppe Manfredi. C’è da difendere l’immagine vincente di uno sport inclusivo come la pallavolo. «Mi riservo di approfondire la vicenda con la società coinvolta», assicura Manfredi. La mancanza di regole e di sostegni emerge anche dalle parole del presidente della Lega volley femminile, Mauro Fabris: «Sono molto sorpreso e amareggiato, una cosa del genere non doveva capitare. Perugia? Non faccio sconti, eravamo informati del contenzioso ma ci avevano assicurato sull’esito positivo della trattativa e per questo l’iscrizione all’A1 è stata confermata ma ora deve essere validata. A questo punto, però, o si chiude in bonis, o determineremo anche noi cosa fare». 

Di Francisca: «Assurdi nel 2025 casi come questi. La Federscherma mi aiutò in tutto quando diventai madre»

«Trovo assurdo che nel 2025 ci siano ancora casi come quello di Asja Cogliandro. E mi spiace, allargando il punto di vista, che ci siano ancora federazioni e ambienti di lavoro che non consentono alle donne di portare con sé il proprio figlio per aiutarle a riprendere l’attività, che si tratti di ufficio o di sport».

«La Federscherma e le Fiamme Oro mi aiutarono in tutto: in primis la possibilità di avere sempre il mio bimbo con me, per quanto riguarda l’impiego alla Polizia di Stato ottenni la maternità come qualunque dipendente».

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