Barthez e Léon Marchand la strana coppia francese: «La gente non capisce cosa ti succede dopo grandi trionfi»
L'Equipe racconta il rapporto tra l'ex campione del mondo e il nuotatore vincitore di quattro ori olimpici (il Phelps francese). «Mi sono rivisto in lui. Non deve niente a nessuno»

(L-R) Gold medallist France's Leon Marchand celebrates with former US swimmer Michael Phelps during the medals ceremony for men's 400m medley swimming event during the World Aquatics Championships in Fukuoka on July 23, 2023. (Photo by MANAN VATSYAYANA / AFP)
Un ex colosso del calcio e un giovane nuotatore. L’Equipe racconta del rapporto tra l’ex portiere Fabien Barthez e il nuotatore Léon Marchand, vincitore di quattro medaglie d’Oro alle Olimpiadi di Parigi ed attualmente impegnato ai campionati del mondo di Singapore. Il Phelps francese.
Barthez e il sostegno a Léon Marchand
L’Equipe comincia ricordando quel che accadde a Tolosa, al club Zenit in una serata in cui Marchand non si presentò:
Quel giorno, quando sentì alcune critiche, con il pretesto che Leon Marchand non si era trasferito lì, Fabien Barthez salì sul podio per difenderlo. «Parlai perché ero un po ‘arrabbiato».
Scrive il quotidiano francese:
Un grido che arriva dal cuore dell’ex portiere della Nazionale francese che si riconosce nel nuotatore francese di 23 anni e rivive le aspettative che dopo i quattro ori olimpici pesano su di lui. medaglie d’oro alle Olimpiadi di Parigi. Barthez ha vissuto “lo stesso tsunami” quando la Francia vinse il suo primo Mondiale, in casa, nel 1998. «Questo ragazzo mi colpisce, quello che sta attraversando ricorda la mia storia», dice.
L’Equipe ricorda che da otto anni Barthez nuota. Nuota nella piscina di Castex, rifugio del Club dei dipendenti del Tolosa. «Dopo una crisi vagale, il medico mi disse: “Vai a nuotare. Mi hai sempre detto che amavi l’acqua”. Onestamente non mi entusiasmava eppure, l’ho ascoltato. E da allora, il nuoto mi ha conquistato».
Lì in piscina ha conosciuto Xavier Marchand, ex nuotatore, argento ai Mondiali, e papà di Léon. I due sono diventati amici.
A tal riguardo, l’ex portiere ha dichiarato:
«Léon era immerso in questo ambiente; avrebbe potuto essere disgustato dal nuoto, ma i suoi genitori hanno saputo instillargli questa passione senza soffocarla. Quando si parla con suo padre e si vede l’educazione che ha dato ai suoi figli, non si può rimanere sorpresi dal modo in cui Léon affronta le cose. È un ragazzo fantastico».
Leggi anche: Dennis González l’uomo (spagnolo) che ha battuto bullismo e omofobia e ha rivoluzionato il nuoto artistico
Secondo Bathez, Marchand possiede i tratti distintivi del grande campione: «In tutti gli sport, bisogna preservare il concetto di piacere, di sfida. Ho sempre detto che il mio principale avversario sono me stesso. Léon è uno di quegli atleti che lotta contro se stesso, senza guardare gli altri. Questo è ciò che gli ha permesso di partecipare a così tante gare».
Concetto valido a maggior ragione se si diventa l’eroe di un’intera nazione. «L’importante è ricordare che sei qui per divertirti. Nel calcio, l’attaccante è lì per segnare, il portiere è lì per fermarlo. È l’essenza del suo sport: nuotare per battere i propri record. È tutto ciò che conta, anche se il mondo esterno vede spesso le cose in modo diverso, vuole qualcosa dal campione. Solo che Léon non deve nulla a nessuno. Né ai giornalisti, né ai suoi compagni di squadra, né al pubblico. Nemmeno ai suoi allenatori», ha sottolineato Barthez.
La fama travolgente ha creato più di qualche difficoltà al nuotatore. «Alcuni amano esporsi. Altri, come Léon, sono più timidi e non osano rispondere. Dopo il Mondiale vinto, non dissi di no a nessuno. Ma, con il tempo e l’esperienza, si impara a dire di no, a rifiutare. Mi ci vollero sei mesi per tornare alla mia normalità. Anche Léon lo ha capito. […] Peccato che alcuni pensano che si sia montato la testa quando invece non c’entra niente. Non vuoi deludere nessuno e dici sempre di sì ma alla fine sei tu a pagarne il prezzo. E non bisogna dimenticare che Léon è giovane».
Lui e papà Xavier sono stati spesso preoccupati che i media o i social network trasmettessero le uscite notturne di Léon. Così come accadde a lui il cui rapporto con la famosa modella Linda Evangelista riempì le pagine dei tabloid. Barthes rassicurava il padre: «Léon è un essere umano, è normale che faccia questi esperimenti. Fa parte del processo. Successe anche a noi tra il 1998 e il 2000. È stato bello vincere la Coppa del Mondo, ma lo è stato ancora di più vincere l’Europeo nel 2000. Da questo punto di vista, Léon sta ancora imparando. Mi fido di lui», ha concluso Barthez.