Allegri ha dato disponibilità per un biennale con opzione per il 2028 (Schira)
Su X riguardo il possibile approdo dell'ex Milan e Juve al Napoli: "È il principale obiettivo di Manna per il ruolo di allenatore del Napoli, se Antonio Conte decidesse di andarsene a fine stagione".

Juventus Italian coach Massimiliano Allegri looks on before the Italian Serie A football match Juventus vs Bologna on August 27, 2023 at the ìAllianz Stadiumî in Turin. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)
Quale futuro per Antonio Conte? Mentre il Napoli si prepara a giocarsi lo scudetto nella sfida decisiva contro il Cagliari, è questa la domanda che si rincorre con insistenza nell’ambiente partenopeo. Le indiscrezioni vorrebbero il tecnico salentino in procinto di lasciare l’ombra del Vesuvio per fare ritorno alla Juventus. Allo stesso tempo, sembrerebbe che il principale indiziato a prendere il posto dell’ex Ct della Nazionale dovrebbe essere Massimiliano Allegri.
Lo riferisce anche Nicolò Schira, noto giornalista esperto di mercato, che ha rilasciato un aggiornamento in merito tramite un post su X.
Le ultime di Schira sul futuro della panchina azzurra: Allegri in pole
Di seguito quanto scritto da Schira su X:
“Max Allegri è il principale obiettivo di Manna per il ruolo di allenatore del Napoli, se Antonio Conte decidesse di andarsene a fine stagione. Conte e De Laurentiis non hanno più un ottimo rapporto. Il team di Allegri ha dato la disponibilità per un contratto fino al 2027 con opzione per il 2028”.
Max #Allegri is #Manna’s main target for #Napoli’s coach role, if Antonio #Conte decides to leave at the end of the season. Conte and #DeLaurentiis are not in a great relationship anymore. #Allegri’s camp has given avaialbility for a contract until 2027 with the option for 2028 https://t.co/rDxCYxgbl6
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 20, 2025
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Conte mal sopporta (eufemismo) le critiche al suo Napoli più concreto che bello (Repubblica)
La piaga contemporanea di quelli che hanno scambiato il calcio per la ginnastica ritmica. Sono tempi duri, durissimi. Come dissero al professor Bellavista chiuso nell’ascensore con Cazzaniga.
Repubblica, con Marco Azzi, scrive:
Conte ha maturato la certezza di aver spinto il motore del Napoli al di là dei suoi limiti, arrivando a un passo dallo scudetto con un organico che da scudetto non è, specie dalla cintola in su. Pure a Parma gli azzurri hanno pagato dazio alla loro sterilità offensiva e il match ball l’avrebbero fallito, senza lo spreco a San Siro dell’Inter. La capolista non molla, ma pericolosamente barcolla, tant’è che non può essere considerata una formalità nemmeno la partita di venerdì con il Cagliari in un Maradona strapieno (ieri 350mila persone si sono messe in coda virtuale sperando in un biglietto).
Conte e la resilienza
Per questo il tecnico leccese è convinto di aver quasi fatto un miracolo e mal sopporta (eufemismo) le critiche che accompagnano la sua squadra: accusata di essere più cinica e pragmatica che bella. Persino nello stadio di casa s’è sentito talvolta qualche mugugno dei tifosi, figlio soprattutto delle sofferenze che hanno accompagnato quasi tutte le vittorie.
Dalla grande bellezza di Sarri e Spalletti alla resilienza del quarto tricolore, che però è stata spesso una strada obbligata e di rado una scelta. L’ex ct sa di avere dato il massimo e gli brucia che una parte dell’ambiente non l’abbia capito. Di qui il senso di una missione compiuta, a cui potrà porre riparo solo De Laurentiis con un gran rilancio sul mercato. Altrimenti converrà separarsi a entrambi: meglio se da vincitori.