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Solo il Colosseo è più visitato del Murales di Maradona (secondo le agenzie di viaggio)

Sei milioni di persone l’anno ai Quartieri Spagnoli. In realtà una biglietteria non c’è. Batterebbe Pompei e gli Uffizi

Solo il Colosseo è più visitato del Murales di Maradona (secondo le agenzie di viaggio)
A mural of late Argentinian football legend Diego Maradona is pictured in the Quartieri Spagnoli district of Naples on March 16, 2023. - An incredible 18 points clear at the top of Serie A, it's surely only a matter of time until southern Italy's biggest club win the Scudetto for the first time since 1990, when Diego Maradona was still strutting his stuff in sight of Mount Vesuvius. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

Solo il Colosseo è più visitato del Murales di Maradona (secondo le agenzie di viaggio).

È quel che riportano i dati forniti dalle agenzie di viaggio. Va ricordato che ai Quartieri Spagnoli una biglietteria non c’è. Cè una sorta di museo a cielo aperto gestito come se fosse una zona franca (sogno di tutti gli imprenditori italiani).

Scrive il Corriere dello Sport:

Diego batte Botticelli, Caravaggio e una squadra intera di immortali dell’arte. Sarà stato lo scudetto o magari la Mano de D1OS, fatto sta che la notizia venuta fuori mettendo insieme i dati forniti dalle associazioni delle agenzie di viaggio è clamorosa: il Murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli è risultato essere il secondo sito di interesse più visitato in Italia nell’anno 2023. Alle spalle del Colosseo (12 milioni di visite) e davanti agli scavi archeologici di Pompei, tanto per citare una delle meraviglie del mondo presenti in Campania, e alla Galleria degli Uffizi di Firenze, un capolavoro di capolavori: in totale, i visitatori al Murale sono stati stimati in 6 milioni di persone. Calcoli non esattamente ufficiali, nel senso che non si paga un biglietto per accedere, e ciò significa che potrebbero essere di più (molto probabile) o magari meno. Uno degli ultimi, in ordine di tempo, è stato Antonio Conte: il tecnico del Napoli ha postato proprio un paio di giorni fa le immagini della passeggiata tra i Quartieri Spagnoli insieme con la moglie Elisabetta e la figlia Vittoria, di notte, fino all’immagine del Diego. Suo vecchio, caro avversario oltre 30 anni fa.

Il murales di Maradona da restaurare. Il sindaco Manfredi: «Si può pensare a uno sponsor privato»

Il murales di Maradona da restaurare. Manfredi: «Si può pensare a uno sponsor privato». Repubblica riporta le parole del sindaco di Napoli dopo l’appello lanciato da soprintendente Mariano Nuzzo. Il sindaco di Napoli Manfredi si è dimostrato disponibile a favorire il restauro che però deve essere autorizzato dal condominio di via Emanuele De Deo e portato avanti da privati.

Scrive l’edizione napoletana di Repubblica:

Il sindaco Gaetano Manfredi esprime la sua volontà a raccogliere l’appello lanciato tramite Repubblica dal soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo. «Sul restauro si può pensare a coinvolgere uno sponsor privato – spiega il primo cittadino – È importante preservare e non perdere il murale, salvare tutto quanto si è creato per il turismo, la città e l’immaginario di Napoli, per l’importanza e l’attrattività della zona, che nel suo insieme va regolarizzata, e su quest’aspetto è in corso un progetto che coinvolge Comune e Seconda municipalità».

Il murale di via Emanuele De Deo – per tutti largo Maradona – presenta scrostature e macchie di umidità. Il restauro non può essere a carico del pubblico, ma solo dei privati. L’amministrazione è però pronta a fare la sua parte con un potenziale sponsor. A largo Maradona è già in corso una valutazione per intervenire, come confermato da Antonio Esposito “Bostik” della “Bodega de D10s”, promotore storico del murale realizzato nel 1990 da Mario Filardi. L’autorizzazione ai lavori spetta però all’assemblea del condominio dove sorge l’opera. 

Il soprintendente Nuzzo ha proposto di formalizzare il murale come bene culturale per la conservazione, la tutela e per preservarlo da sviluppi urbani che potrebbero minacciarne l’integrità. La proposta trova d’accordo il presidente dell’Ordine degli architetti di Napoli, Lorenzo Capobianco.

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