Su Repubblica: Conte non piace a tutti, ma non inganna e quasi sempre vince. Ha spigoli che a volte feriscono non solo gli avversari, ma pure chi gli lavora accanto

Se Conte e De Laurentiis non si divoreranno a vicenda, Napoli si divertirà assaje. Lo scrive Maurizio Crosetti sul quotidiano la Repubblica.
Antonio Conte non piace a tutti, ma non inganna e quasi sempre vince. Ha spigoli che a volte feriscono non solo gli avversari, ma pure chi gli lavora accanto, «però con lui sono 10 punti in più a stagione» (Chiellini dixit). È un frullatore, una centrifuga, un minipimer: alla lunga logorante, ma subito galvanizzante. I punti fermi del primo discorso della corona rassicureranno la piazza: Kvara e il capitano restano, come conferma il presidente. Tutto il resto sarà un mazzo quadro.
Conte con chi ce l’aveva? «A volte vedo che chi fa il risultato brutto viene poi premiato a livello lavorativo».
La risposta alla domanda su giochismo e risultatismo.
Questa la risposta di Antonio Conte:
«Guarda non mi sento di condividere o dissentire il fatto che si possa dire risultatista giochista, ste cose che sono più da giornali. Io penso che l’obiettivo principale sia riuscire a entrare nel cuore della gente e dei tifosi quando tu alleni una squadra. Io che posso essere giochista o risultatista dove sono stato comunque sono entrato sempre nel cuore della gente significa che hanno apprezzato la squadra quello che faceva in tutto e per tutto.
E comunque poi alla fine abbiamo, diciamo che abbiamo scritto qualche pezzo di storia ecco, che per me è anche molto importante perché alla fine possiamo parlare di tutto e del contrario di tutto poi ti giri e vedi 22-23 Napoli 23-24 Inter. E questo penso che sia molto importante, perché tante volte sai si va dietro al fumo, io non sono per il fumo, io sono per la praticità. E di solito, quando le mie squadre hanno vinto, hanno sempre vinto col miglior attacco e miglior difesa; o miglior difesa e secondo miglior attacco. Producendo sempre qualcosa di bello, di accattivante. Quindi ripeto il calcio oggi, l’allenatore bravo è quello che riesce a coniugare il bello anche al risultato finale, altrimenti diventa tutto un… voi lo sapete benissimo: il risultato poi ti fa diventare anche brutto, anche se a volte vedo che pure chi magari fa il risultato brutto viene poi premiato a livello lavorativo ecco».