Qualche perplessità potrebbe essere avanzata nei confronti di Meret, che non eccelle nella prima impostazione. Ma nell’ambito di una rivoluzione così vasta, non è detto che si cambi anche il portiere.

Il casting per il nuovo allenatore del Napoli è cambiato, scrive oggi la Gazzetta dello Sport. Il presidente De Laurentiis non ha più una lista di 40 nomi come nelle passate stagioni, anzi al momento c’è solo un nome su cui punta ed è quello di Stefano Pioli.
“Prima che Pioli eventualmente possa accettare la proposta del Napoli, un biennale con opzione a 3 milioni di euro all’anno, dovrà liberarsi dal Milan, con cui andrà negoziata la risoluzione consensuale del contratto attraverso l’inserimento di una buonuscita”
Il Napoli di Pioli
Tra i motivi che spingono la scelta di De Laurentiis c’è sicuramente quella di avere un tecnico che abbia un’impostazione di gioco che possa esaltare La Rosa del Napoli senza sacrificare alcun giocatore. In questo senso il 4-2-3-1 di Pioli potrebbe essere riproposto anche per gli azzurri. “Il motivo alla base di questa possibilità ha le fattezze di Giacomo Raspadori. È una risorsa in cui De Laurentiis crede moltissimo e vorrebbe vederla finalmente valorizzata. Con questo modulo, l’ex Sassuolo occuperebbe il ruolo di seconda punta e potrebbe godere di quella continuità che non ha mai avuto di fatto”.
Sulle ali agirebbero Politano e Kvaratskhelia, sempre che il Napoli riesca nell’impresa non facile di trattenere il georgiano con un vantaggioso rinnovo.
Davanti alla difesa è lecito supporre l’impiego di Anguissa e Lobotka, che spesso a partita in corso si sono ritrovati a gestire da soli le responsabilità del centrocampo.
Qualche perplessità potrebbe essere avanzata nei confronti di Meret, che non eccelle nella prima impostazione. Ma nell’ambito di una rivoluzione così vasta, non è detto che si cambi anche il portiere.