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Al Sassuolo si va per essere ceduti. La retrocessione non è un dramma per i calciatori (Savelli)

Su Libero. “Chissà se il dg Carnevali sta rimpiangendo le estati passate a commentare sorridente le trattative dei suoi calciatori”

Al Sassuolo si va per essere ceduti. La retrocessione non è un dramma per i calciatori (Savelli)
Mg Parma 02/08/2023 - amichevole / Parma-Sassuolo / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Giovanni Carnevali

Il Sassuolo è sempre più vicino alla retrocessione. Quest’anno la stagione dei neroverdi è stata una debacle totale.

Savelli su “Libero” prova a spiegare le ragioni di questo tracollo, attribuendo parte della colpa alla mancanza di motivazione da parte dei giocatori e a quel famoso mercato estivo in cui la dirigenza dà il meglio di sé nelle vendite:

“Il problema del Sassuolo non è l’ormai consolidata abitudine alla serie A ma la mancanza di motivazioni dei giocatori per restarci. Avendo fondato il suo successo sulle cessioni, i calciatori sanno di poter bussare alla porta in estate e chiedere di essere venduti. A maggior ragione in caso di retrocessione: i giocatori sono consapevoli del fatto che dovranno essere ceduti perché il decimo monte ingaggi della serie A non è sostenibile per gli incassi della serie B. Di più: in caso di retrocessione, il Sassuolo non potrà certo vendere i suoi gioielli al suo prezzo, come fa da anni, ma dovrà concedere sconti. Quindi, per i calciatori, aumenterebbero le probabilità di essere venduti in serie A”.

Un altro fattore che influenza l’andamento della stagione è lo scarso supporto che la squadra riceve.

Altro fattore è il pubblico: il Mapei, ieri, pareva il Via del Mare. E Lecce non è poi così vicina. Quando tutto va bene, l’assenza di un tifo numeroso può essere un valore aggiunto perché offre tranquillità a calciatori solitamente giovani. Ma quando tutto va male, manca la spinta o, banalmente, la sana paura di fare un torto a qualcuno. 

Sassuolo, la società ha venduto troppo e reinvestito male

Chissà se il dg Carnevali sta rimpiangendo le lunghe estati passate a commentare sorridente le trattative dei suoi calciatori. Negli ultimi anni era ovunque, come un mercante in fiera. Va bene fondare il proprio business sul player trading, per carità, ma con misura. Negli ultimi anni, il Sassuolo ha sempre venduto bene, ad un prezzo anche oltre il reale valore del calciatore (Frattesi, Locatelli, Raspadori, Traorè, Scamacca, Boga, più gli altri: si viaggia oltre i 200 milioni nelle ultime due stagioni), il problema è che ha venduto troppo rispetto ai primi anni, quando ne partiva solo uno alla volta. E, soprattutto, ha reinvestito male”.

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