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Nadal sta bene, pure troppo: torna e batte in scioltezza Cobolli

Il maiorchino ha regalato sprazzi del suo gioco. Bisognerà testarne la tenuta perché il suo gioco è rimasto quello di sempre, molto dispendioso

Nadal sta bene, pure troppo: torna e batte in scioltezza Cobolli
Spain's Rafael Nadal returns the ball to Italy's Flavio Cobolli during the ATP Barcelona Open "Conde de Godo" tennis tournament singles match at the Real Club de Tenis in Barcelona, on April 16, 2024. (Photo by Pau Barrena / AFP)

Nadal torna e batte in scioltezza Cobolli. Per ora sta bene, pure troppo.

È arrivato il giorno dell’atteso ritorno di Rafael Nadal. Primo turno del torneo di Barcellona: il numero 644 del mondo (Nadal) contro il numero 62 che è l’italiano Cobolli. Non sempre i numeri spiegano la storia delle persone. E infatti il maiorchino ha dominato sin dall’inizio. Ha capito dall’inizio, o molto probabilmente già conosceva, il punto debole del fiorentino che ha fatto tanta fatica a reggere la diagonale dritto di Nadal versus il suo rovescio. L’impaccio del ritorno è durato lo spazio di qualche scambio. Pochi. Troppo pochi. I suoi colpi sono sempre maledettamente lunghi e complessi. Anche se il suo gioco non è cambiato granché. Richiede sempre un discreto dispendio di energie che a 37 anni ovviamente non sempre è sostenibile.

Contro Cobolli, Nadal non ha avuto particolari problemi. Match (6-2 6-3)  che non ha mai avuto storia. Bisognerà testarlo nei prossimi giorni, a partire dal match di secondo turno contro l’australiano De Minaur avversario molto difficile. E poi bisognerà capire quanto lo spagnolo riuscirà a reggere nel corso della settimana. L’esordio è stato ottimo. Dell’italiano poco da dire, ha fatto quello che ha potuto, ha mostrato qualche colpo ma l’avversarrio era troppo più forte anche se reduce da un lungo e forzato riposo.

Il paradosso Nadal (Relevo)

Il ritorno di Rafa Nadal in campo, che ha sfidato l’italiano Flavio Cobolli. Il tennista spagnolo sta lottando con il suo fisico per cercare di chiudere la sua carriera al meglio. Il fisico di Nadal, che è stato per tanti anni il suo punto di forza e che negli ultimi è diventato, paradossalmente, anche il suo tallone d’Achille.

Nadal, l’indole da palleggiatore che ha dovuto tenere a bada

Ne parla “Relevo“:

“Nadal è sempre stato perseguitato da una certa fama di palleggiatore ed è vero che all’inizio era un giocatore insopportabile per i suoi rivali in questo senso. Faceva di tutto, correva come un cervo per il campo e molte volte ha vinto i punti mettendo una palla in più in campo. Ogni punto andava battuto sette volte contro quel Nadal con le gambe fresche. Il suo fisico era scandaloso.

Con il passare degli anni, con così tanti infortuni e con i rivali che hanno incominciato a colpire sempre più forte , Nadal ha adattato il suo stile di gioco. Quando Carlos Moyà si è unito al suo team tecnico alla fine del 2016 , uno dei problemi che il campione del Roland Garros 1998 ha messo sul tavolo è stato che Nadal doveva accorciare i punti. Doveva essere più aggressivo e risparmiare energie. Non era più necessario sottoporsi ad uno sforzo eccessivo e quindi esporre il proprio corpo a infortuni.

Quando hai buone gambe non hai bisogno di accorciare i punti. Nadal ha sempre lavorato sul punto, ha sempre giocato con molto ordine»,  ha detto a Relevo Marc López, uno degli allenatori di Nadal.  «Le gambe non sono più le stesse e il tennis è cambiato in questi 20 anni di carriera. Ora tutto è molto più veloce e tutti colpiscono più forte. Nadal ha saputo adattarsi a questo e ha capito che può e deve giocare con più coraggio»”.

Relevo spiega che il fisico del tennista spagnolo è, paradossalmente, la sua più grande forza.

“Anche se può sembrare una contraddizione dopo tanti infortuni, gran parte del successo di Nadal risiede nella sua forza fisica , soprattutto sulla terra battuta. Resistere all’intensità di Nadal in una partita di cinque set sulla terra battuta è alla portata di pochissimi. Delle 140 partite giocate in queste condizioni, ne ha perse solo tre: due contro Novak Djokovic e una contro Robin Soderling”.

Una forza fisica che può penalizzarlo, come dimostrano i vari infortuni.

Quella forza ora può diventare il tuo tallone d’Achille. E il corpo di Nadal non smette di dargli avvertimenti. Sta per compiere 38 anni – lo farà il 3 giugno – e dopo aver giocato appena tre partite negli ultimi 16 mesi, il suo fisico è un mistero. A gennaio in Australia, al ritorno dopo un anno di assenza, si infortunò nella terza partita. Conseguenze dell’elevata concorrenza“.

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