Scontato l’addio di Calzona e Meluso pronto a salutare. Ci saranno casting un po’ in ogni ruolo, ma prima si dovrà investire su ds e allenatore

Sabato a Napoli, l’Atalanta ha passeggiato sulle ceneri degli azzurri. Della squadra con lo scudetto sul petto non è rimasto più nulla. Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, deve saper ricostruire un club e una squadra con la lungimiranza che lo ha accompagnato in questi anni, magari azzardando qualche rischio in più. Lo scrive il Corriere dello Sport.
Il Napoli del futuro è un’incognita da svelare
L’auspicio del Corriere dello Sport è che De Laurentiis inizi ad osare un po’ di più. In questa stagione ha giocato sul sicuro dopo l’azzardo Garcia.
“Il Napoli del futuro è un’incognita da svelare, ha dubbi che lo sovrastano e però anche qualche certezza: però stavolta, chissà se è servito, varrà la pena evitare di sbagliare ancora e di nuovo, di lanciarsi su sentieri impervi senza reti di protezioni. Aurelio De Laurentiis, in quell’estate dorata, i riflessi dello scudetto e la felicità che zampillava nelle tasche di giacche e pantaloni, sa di dover ricostruire dalle ceneri del suo ventennio“.
Una rifondazione totale, dalla testa ai piedi. “Ha bisogno di un allenatore, essendo scontato il congedo da Calzona, poi – con Meluso che è pronto a salutare – di un direttore al quale concedere i poteri che ne meritano le competenze; e a seguire, in quel solco, scelte che dovranno essere ispirate da chi il calcio lo conosce tecnicamente“.
I nomi del nuovo Napoli, De Laurentiis parta dalle scrivanie e dalla panchina
Il capitale non manca. Nel ventre di Napoli c’è un tesoro da sfruttare. Quello di Osimhen sicuro. A ciò si aggiungono i denari risparmiati dai riscatti improbabili di Dendoncker e Traoré, il possibile addio di un altro big della rosa (potrebbe essere Lobotka o Simeone).
“Ci sarà da rimettere assieme i cocci, però prima le idee. Gli attaccanti non mancano, i centravanti, costano ma il Napoli ha speso sempre ed ha energia per farlo: Jonathan David del Lilla, il tulipano Joshua Zirkzee del Bologna, Santiago Gimenez del Feyenoord sono ipotesi e anche tentazioni; ma sarà necessario, e anche indispensabile, un centrale difensivo, assenza insopportabile dopo l’addio di Kim. Ci saranno casting un po’ ovunque, ormai è un’abitudine“.
E per la panchina, “De Laurentiis – se consapevole degli strafalcioni di questi nove mesi – dovrà uscire dagli equivoci, investire sugli uomini per la scrivania e per la panchina, dove c’è un bel po’ di ressa: piace Antonio Conte, per leadership e storia, ma anche Vincenzo Italiano, per quel suo calcio che sa di Napoli“.