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Conte, il sogno di De Laurentiis, rischia di restare senza squadra per le sue pretese (Libero)

Il tecnico leccese chiede troppo considerando i suoi difetti: l’incapacità di restare a lungo in un posto, di essere aziendalista e di distribuire lo sforzo richiesto ai calciatori nel tempo

Conte, il sogno di De Laurentiis, rischia di restare senza squadra per le sue pretese (Libero)
Mc Roma 16/10/2023 - trasmissione Tv ‘Belve’ / foto Mario Cartelli/Image nella foto: Antonio Conte

ClaudiO Savelli sulle pagine di Libero non la tocca affatto piano parlando del futuro di Antonio Conte. Il tecnico tanto discusso in questa stagione, il sogno del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che in più di un’occasione ha provato a portarlo sulla panchina azzurra, ricevendo solo no.

Bene ora è il momento in cui si aprono i valzer delle panchine e ci sono già diverse big alla ricerca di allenatori, ma , sottolinea Savelli, nessuna ha pensato a Conte. Il tecnico rischia infatti di restare a bocca a asciutta per la prossima stagione

“Uno dei più importanti allenatori disoccupati rischia di rimanere fuori dal grande giro perché il calcio va in direzione contraria rispetto ai “vecchi” miti del mestiere. Altrimenti una delle tre grandi d’Europa alla ricerca del nuovo mister l’avrebbe già scritturato. Invece il Liverpool che non sarà più di Klopp, il Barcellona non più di Xavi e il Bayern Monaco non più di Tuchel guardano altrove. Anni fa avrebbero già trovato gli eredi, in fondo ad aprile si inizia a programmare il futuro, ma ora si prendono tutto il tempo necessario perché la scelta del mister è sempre più importante: da esso dipende la stabilità di un club ad alto livello, e la stabilità sul lungo periodo, oggi, conta più di un trofeo una tantum, di una botta e via. Ecco perché Conte non è più così desiderato”.

I motivi che rendono Conte un tecnico poco affidabile per alcune grandi società sono la sua incapacità di restare a lungo in un club e creare

“Così di Conte, ora, si notano i difetti su cui prima si soprassedeva, ovvero l’incapacità di restare a lungo in un posto, di essere aziendalista e di distribuire lo sforzo richiesto ai calciatori nel tempo, tutte cose accadute alla Juventus, all’Inter e poi al Tottenham. Nonostante questo Conte continua a chiedere almeno 8-10 milioni netti a stagione, ma sono cifre che vanno solo ai Guardiola, ai Klopp o ai Simeone, esempi di longevità, allenatori capaci di accettare gli alti e i bassi di un’avventura e rimasti nei rispettivi club per almeno 8 anni”.

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