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Brignone: «Mi insulto da sola. Per un errorino mi sono detta: “non fare la femminuccia, non si scia così”»

Al Fatto: «Scaramantica? Zero, non credo nella fortuna. Se vuoi qualcosa te lo devi conquistare. So perdere, sono più le volte che sono finita dietro»

Brignone: «Mi insulto da sola. Per un errorino mi sono detta: “non fare la femminuccia, non si scia così”»
Beijing (Cina) 07/02/2022 - sci / Olimpiadi Beijing 2022 / foto Imago/Image Sport nella foto: Federica Brignone

Federica Brignone, campionessa di sci, ha poca pazienza con se stessa. Lo rivela al Fatto Quotidiano durante una lunga intervista in cui la sciatrice si racconta:

«Non sono mai andata a una scuola privata, parlo quattro lingue e leggo. Sono una persona con tantissima energia, malata e appassionata di sport e movimento».

Brignone: «Per un errorino mi sono insultata: “Non fare la femminuccia, non si scia così”»

Federica Brignone non ha certo un carattere facile:

«Con gli altri sono più permissiva, comunque troppo esigente. Penso sempre di esagerare. Un paio di settimane fa ero in allenamento, a ogni giro ho tirato di più e per un errorino mi sono insultata: “Non fare la femminuccia, non si scia così”».

Racconta la sua “dipendenza” dagli scii:

«Trovo difficoltà a fermarmi, però con gli anni sono un po’ migliorata. Ci sono giorni in cui si è costretti a mollare per non aggravare la situazione, ma l’ho imparato tardi. Prima non mi fermavo mai, e da qui sono nati i miei problemi».

L’ossessione di Brignone è la perfezione:

«Con gli anni uno capisce che la perfezione non esiste, bisogna avvicinarsi senza mancare i propri valori».

Si è mai sentita perfetta?

«Non esiste. Quasi perfetta. In qualche gara».

Sa perdere?

«Per forza, sono più le volte in cui sono finita dietro rispetto alle vittorie. Questo non vuol dire che mi piaccia».

Scaramantica?

«Zero, non credo nella fortuna. Non esiste; se vuoi qualcosa te lo devi conquistare».

Il vantaggio di essere famosa?

«Il primo è che puoi trasmettere messaggi importanti per un bene superiore. Tipo la sostenibilità ambientale. È un enorme problema e non lo dico perché voglio sciare d’estate, quella non è mai stata una mia passione, ma per gli oggettivi pericoli che stiamo vivendo».

Un suo mito?

«Roger Federer, il mio mito da sempre, ma non sono riuscita ad andare oltre le due parole e una foto. In realtà avrei voluto pranzare con lui per porgli delle domande o vedere un suo allenamento. Desideravo capire cosa ha pensato prima del match point a Wimbledon e coma ha reagito alla sconfitta».

E su Sanremo dice:

«Peggio il cancelletto o Sanremo? Mi tengo tutta la vita il cancelletto. Però il Festival è stata un’esperienza bella, interessante. Agitata? Io no, dovevo solo scendere una scalinata e leggere un cartoncino; piuttosto i cantanti e il loro staff».

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