Il brasiliano ha fatto rimpiangere Kim. Non ha funzionato in marcature né ha fatto la differenza in costruzione. Calzona lo ha “panchinato”

La Gazzetta dello Sport, giunti nella parte finale della stagione, tira le somme sui colpi di mercato dei club di Serie A. Di campioni o potenziali tali ne sono arrivati, da Pulisic a Thuram. Ci sono piacevoli scoperte come Bellanova e Calafiori. E ci sono i flop. Tra questi non la Gazzetta cita anche Natan, il difensore del Napoli arrivato dal Bragantino per sostituire Kim. La missione è però fallita.
“Tutta Natan storia” rispetto a Kim, non ha funzionato in marcature né ha fatto la differenza in costruzione
Il colpo di mercato in difesa del Napoli viene valutato 4,5 dalla Gazzetta:
“E dire che il nome si presta alla parafrasi di una delle più belle canzoni di Pino Daniele: “Tutta Natan storia”, ci sarebbe piaciuto scrivere con tonalità positiva. All’opposto, è stata “tutta Natan storia” in senso negativo. Il ragazzo venuto dal Brasile ha fatto rimpiangere Kim, il coreano ceduto al Bayern Monaco. Ha avuto occasioni sia con Garcia sia con Mazzarri, non ha funzionato in marcature né ha fatto la differenza in costruzione. Calzona lo ha “panchinato” e un motivo ci sarà. Errori e indecisioni, però ha appena 23 anni e può rifarsi, a patto che capisca le differenza tra calcio europeo e calcio sudamericano“.
Natan resta ai margini, non ha convinto nessuno dei tre allenatori del Napoli (Corrmezz)
Natan resta ai margini, non ha convinto nessuno dei tre allenatori del Napoli. Ne scrive il Corriere del Mezzogiorno.
Ai margini resta Natan il brasiliano acquistato per il dopo Kim, che non ha convinto appieno nessuno dei tre allenatori che lo hanno guidato. Il suo inserimento nella squadra campione d’Italia è stato più complicato del previsto. Rudi Garcia gli ha preferito da subito Juan Jesus. Con gli infortuni a inizio stagione di Rrahmani e Juan Jesus, però, aveva iniziato a trovare più spazio facendo vedere in campo ottime cose, oltre ad una velocità che permetteva all’intera linea difensiva di stare più alta e alla squadra di essere più compatta. Poi, l’infortunio alla spalla con Mazzarri e lo stop di un mese ha complicato il suo cammino. Con Calzona non ha mai giocato finora. Ha raccolto tredici presenze, (909 minuti) ma non ha rubato l’occhio. Di sicuro sarà valutato anche l’anno prossimo perché le difficoltà di ambientamento, in un calcio per lui tutto nuovo, hanno frenato le sue ambizione.