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Sacchi: «In Italia siamo tattici, furfanti e sciocchi. Abbiamo ripudiato le idee, vogliamo vincere senza meritarlo»

A Relevo: «De Zerbi è uno stratega e non un tattico. Sun Tzu diceva: quando un tattico incontra lo stratega, il tattico respirava l’odore della sconfitta»

Sacchi: «In Italia siamo tattici, furfanti e sciocchi. Abbiamo ripudiato le idee, vogliamo vincere senza meritarlo»
Db Pisa 16/02/2015 - finale torneo di Viareggio / Inter-Hellas Verona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arrigo Sacchi

De Zerbi al Barcellona sta diventando più di una suggestione in Spagna. Relevo ha intervistato Arrigo Sacchi per conoscere meglio la figura dell’allenatore del Brighton. Il portale spagnolo dice di essersi affidato al “guru del calcio italiano” per capire perché De Zerbi è considerato uno stratega e non un tattico. Sacchi ormai è deluso dal calcio italiano. «Sono tutti tattici», a parte Pioli secondo lui; «non ci sono più idee» e tanti altre dichiarazioni tendenti al disfattismo italiano. Il salvatore del calcio italiano è De Zerbi.

Sacchi: «Sun Tzu diceva: quando un tattico e uno stratega si vedevano, il tattico respirava l’odore della sconfitta»

In Italia, “i vecchi saggi continuano a fungere da oracoli a seconda dello sport: ci sono Bertolucci o Pietrangeli nel tennis, Dino Meneghin nel basket o Arrigo Sacchi nel calcio. Non è possibile parlare di calcio in Italia senza passare dalla sua visione“.

Relevo interroga il suo oracolo su De Zerbi: «Lo conosco da quando era nelle giovanili del Milan. È l’ideale per il Liverpool, ma soprattutto per il Barça, e vi spiego perché. Tutto è iniziato anni fa. Quando era al Foggia (Serie C) venne a casa mia e abbiamo parlato. Credo fosse la stagione 2015-16. Dopo quella chiacchierata abbiamo concordato che mi avrebbe mandato i video delle sue partite di calcio, quattro o cinque partite. Quando le ho viste ho chiamato una società di Serie A per prenderlo. Era un rivoluzionario».

Da lì la carriera dell’allenatore del Brighton è decollata:
«De Zerbi è uno stratega e non un tattico all’italiana. È importante sottolinearlo, perché lo stratega parte sempre in vantaggio. Il Sassuolo mi ha ascoltato prendendolo. Sono amico di Carnevali e di Squinzi. Purtroppo De Zerbi voleva andare via» e adesso il Sassuolo sta per retrocedere in B.

Sacchi cita pure Sun Tzu,
«Il calcio lo hanno inventato gli inglesi nel 1863. Noi l’abbiamo modificato. Abbiamo paura, per questo siamo tattici. Aspettiamo l’errore dell’avversario per punirlo. Siamo un paese di furfanti, di sciocchi. Non ci rendiamo conto che tutti i club sono pieni di debiti. Sai perché? Perché abbiamo ripudiato le idee. Non entusiasmiamo più, né vogliamo farlo. Vogliamo vincere senza meritarlo, e ci sentiamo orgogliosi così perché crediamo di aver ingannato il mondo. Sun Tzu diceva che quando un tattico e uno stratega si vedevano, il tattico respirava l’odore della sconfitta, perché non era né coraggioso né aveva idee».

La chiosa del “oracolo” italiano:
«Non è un caso che il 50% della corruzione che attraversa l’Unione Europea provenga da qui, dall’Italia»

Chi sono i tattici? «Allegri, bravissimo, ma tattico»

I campioni della tattica estrema, per Sacchi sono anacronistici. Un esempio? «Vi racconterò della Juventus, sempre con potenzialità economiche, politiche e organizzative. Quasi tutti i loro allenatori erano tattici. Allegri, per esempio. Bravissimo, ma tattico. Solo così sanno dimostrare la loro egemonia, ma per me una vittoria senza merito non è una vittoria . Ricordo quando Maurizio Sarri – un grande stratega – mi chiamò per dirmi che andava lì… Gli dissi che era una pazzia, un suicidio».

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