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Raspadori ha incarnato lo spirito richiesto da Calzona. Tutti indispensabili. Pure per tre minuti (Repubblica)

Calzona lo ha recuperato facendolo sentire importante e decisivo. Gli ha chiesto la disponibilità di giocare sulla fascia e Raspadori non ha battuto ciglio offrendo prestazioni di sostanza

Raspadori ha incarnato lo spirito richiesto da Calzona. Tutti indispensabili. Pure per tre minuti (Repubblica)
Napoli's Italian forward Giacomo Raspadori celebrates with his teammate Napoli's Nigerian forward Victor Osimhen after winning in the Italian Serie A football match between Juventus and Napoli on April 23, 2023 at the Juventus stadium in Turin. (Photo by Isabella BONOTTO / AFP)

L’espulsione di gioia e il sorriso di Giacomo Raspadori dopo il gol segnato domenica sera contro la Juventus, sono il racconto di una grande soddisfazione. Una doppia soddisfazione. In primi battere la Vecchia Signora che, per il Napoli e i napoletani, ha sempre un significato particolare. E poi essere ritornati sulla scena e al centro del gioco del Napoli.

Proprio Raspadori infatti, scrive Repubblica Napoli, è il segno del cambiamento di questo Napoli. Jack è passato dall’essere un caso, perché neanche con la prolungata assenza di Osimhen è riuscito ad avere continuità in campo. ad essere l’uomo in più in una sfida come quella contro la Juve

Il ritorno di Raspadori

L’esempio lampante – al di là della crescita esponenziale dal punto di vista offensivo di Kvaratskhelia – ha la faccia pulita e rassicurante di Giacomo Raspadori. Il centravanti della nazionale era diventato addirittura un caso a gennaio durante l’assenza di Osimhen. Jack non è riuscito a fare la differenza e Mazzarri gli ha preferito Simeone. Calzona lo ha recuperato facendolo sentire importante e decisivo. Gli ha chiesto la disponibilità di giocare sulla fascia e Raspadori non ha battuto ciglio offrendo prestazioni di sostanza pur non essendo la corsia destra la sua preferita. Lo ha dimostratopure contro la Juventus: grande sacrificio al posto di Politano per aiutare Di Lorenzo e alla fine la zampata del campione in occasione del 2- 1, il guizzo dell’attaccante completamente recuperato alla causa.

Perché la duttilità è un valore ( può esserlo pure per Luciano Spalletti dopo l’infortunio di Berardi che non disputerà l’Europeo) e Raspadori ha incarnato perfettamente lo spirito richiesto da Calzona. Tutti indispensabili. Pure per tre minuti e basta dare un’occhiata agli atteggiamenti e al linguaggio del corpo dei calciatori per capire quanto l’allenatore stia facendo breccia nella testa del suo spogliatoio. Niente malumori o insofferenze, è la strada giusta per proseguire la rimonta e sognare la prossima Champions League in attesa di tentare l’impresa contro il Barcellona al Montjuic, il prossimo 12 marzo. Ma prima c’è il Torino per un’altra sfida di grande valore agonistico, in programma venerdì in uno stadio Maradona che è tornato a sperare.

Il Napoli non vuole fermarsi. Calzona – ieri ha concesso giorno di riposo dopo la grande impresa contro la Juventus – spera di non perdere Rrahmani (si è fermato per un risentimento al polpaccio) né col Torino, né tantomeno col Barcellona. Se ne riparlerà tra qualche ora. Ma ovviamente niente alibi. Si va avanti per vincere. Altrimenti la cura non funziona più.

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