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Luis Enrique sta costruendo il suo Psg: vuole una squadra in cui tutti possano ricoprire tutti i ruoli

L’Equipe scrive: “L’allenatore usa le sedute di allenamento e le partite di Ligue 1 come ‘laboratori’ per trasmettere le sue idee”

Luis Enrique sta costruendo il suo Psg: vuole una squadra in cui tutti possano ricoprire tutti i ruoli
Paris Saint-Germain's coach Luis Enrique looks on from the bench before the friendly football match between France's Paris Saint-Germain and Japan's Cerezo Osaka at Nagai Stadium in Osaka on July 28, 2023. (Photo by PAUL MILLER / AFP)

Luis Enrique è un allenatore rigoroso, con idee di gioco che sta cercando di far assimilare con pazienza ai propri giocatori. L’allenatore spagnolo da quando è arrivato a Parigi chiede pazienza nei confronti dei suoi giocatori.

Ne parla L’Equipe:

Luis Enrique a volte dà l’impressione di vivere in due dimensioni diverse. Lui deve, in primo luogo, fare il possibile per finire al meglio la stagione in tutte le competizioni. Nella seconda, il tecnico ha gli occhi rivolti al futuro, senza Kylian Mbappé, dandosi tempo per permettere alla sua squadra di continuare ad assimilare il suo stile di gioco, la sua gestione e i suoi metodi. Lo spagnolo dovrà destreggiarsi tra questi due “vincoli”. 

«Mese dopo mese, assimilano sempre più conoscenze», ha spiegato Luis Enrique sabato in una conferenza stampa. Se l’allenatore parla spesso della necessità che la sua squadra abbia tempo è perché la sta bombardando di nuove nozioni di gioco.

Luis Enrique vuole che il Psg diventi imprevedibile

Comprendere, acquisire e appropriarsi dei numerosi insegnamenti di Luis Enrique richiede una notevole capacità di adattamento. Rendere consapevoli i giocatori di livello internazionale che devono eseguire gli ordini arrivando fino a supervisionare ogni loro movimento, è già un passo che può richiedere diverse settimane. L’ex ct della Spagna utilizza le sedute di allenamento, sempre, e le partite di Ligue 1, ora che il Psg ha margine in vetta alla classifica, come “laboratori” per trasmettere le sue idee. Contro il Reims questa domenica, il tecnico aspetterà, ad esempio, di vedere se la sua squadra avrà fatto progressi nel pressing coordinato, contro una squadra che ha definito capace di contrastarlo. L’ex giocatore del Barcellona vorrebbe che la sua squadra fosse ‘imprevedibile per (gli) avversari, ma prevedibile per (se stessa)’.

Luis Enrique lo dice spesso in privato, non cambia mai il suo sistema, adatta il suo gioco e il ruolo dei suoi giocatori a ciò che può mettere in campo l’avversario. «Tutti i giocatori hanno una posizione preferita», ha continuato. «Ma dobbiamo smetterla di dire che dovremmo giocare solo in una posizione. Per me un attaccante può anche fare il difensore se abbiamo bisogno di lui in quella posizione. Ho bisogno di 23 giocatori disposti a ricoprire qualsiasi ruolo. È la cosa più bella della costruzione di una squadra» L’idea guida del suo gioco non varia mai: possesso palla, controllo, squilibrio. I suoi giocatori devono essere pronti, generalmente fino a due ore prima della partita, per poter eseguire tutte le animazioni su cui hanno lavorato. Finora i risultati gli danno ragione.

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