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Biasin: “I guardalinee non servono. Avrebbe più senso il doppio arbitro come nel basket”

Su Libero. Dopo il rigore concesso in Inter-Atalanta: «Che senso ha, nel 2024, vedere ’sti due signori che fanno su e giù per il campo?»

Biasin: “I guardalinee non servono. Avrebbe più senso il doppio arbitro come nel basket”
Db Bergamo 27/01/2021 - Coppa Italia/ Atalanta-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: arbitri guardalinee

Fabrizio Biasin, giornalista di Libero e tifoso dell‘Inter, ironizza sul ruolo dei guardalinee al tempo del Var. L’episodio che ha scatenato una riflessione nasce dal rigore procurato da Dumfries in Inter-Atalanta. Nell’azione, il guardalinee aveva alzato la bandierina per segnalare che il pallone aveva oltrepassato la linea di fondo. Il Var però lo ha smentito. Da lì la riflessione di Biasin:

«La partita di ieri, anche con un filo di amarezza, certifica un fatto: i guardalinee non servono più a una mazza».

L’ipotesi del doppio arbitro e conseguente addio ai guardalinee

Da una semplice battuta, la riflessione:

Il dato di fatto è che mercoledì a San Siro l’addetto incaricato ha inguaiato la sua stessa categoria, con quella sbandierata smentita in pochi minuti dai signori varisti (la palla non aveva oltrepassato la linea di fondo) che ha successivamente portato all’assegnazione del rigore per fallo di mano. E allora ci siamo messi lì a riflettere: a cosa serve nel 2024 il guardalinee? Un tempo combinava boiate (do you remember Muntari?). Ora è cambiato tutto. Sugli offside l’assistente è invitato caldamente a farsi i cazzacci suoi e ad aspettare la fine dell’azione, ché se per caso sbagli non si può tornare indietro e son dolori; sui palloni dentro/fuori, invece, ci pensa la benedetta tecnologia, in questo caso infallibile (o quasi). E allora, domanda: invece della terna arbitrale non avrebbe più senso il doppio arbitro come nel basket? Troppo complicato? Forse è vero, è una boiata pure questa, ma ditemi voi che senso ha, nel 2024, vedere ’sti due signori che fanno su e giù per il campo con la bandierina in mano“.

L’arbitro è la televisione, anche Orsato si è piegato alla dittatura del Var e dei rigorini (Il Giornale)

L’arbitro è la televisione, anche Orsato si è piegato alla dittatura del Var e dei rigorini. Lo scrive Franco Ordine sul Giornale dopo il mezzo rigore concesso all’Atalanta a Milano.

È ufficiale: nel calcio italiano arbitra la televisione. Di qui la spiegazione didascalica alla serie dei “rigorini” che moltiplicano le polemiche e accentuano la sfiducia nei confronti dei fischietti di casa nostra. L’ultimo caso è quello di Orsato, il numero uno degli arbitri italiani, un tempo anche lui poco incline a farsi richiamare al Var (precedente: un Lazio-Milan, gol di Correa dopo un pestone su Calhanoglu, Mazzoleni lo richiama e lui amichevolmente lo manda a quel paese confermando il gol, ndc) e adesso diventato invece un solerte collaboratore di Irrati, il varista più esperto in squadra che lo richiama per l’episodio Giroud-Holm di Milan-Atalanta.

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