La Stampa sottolinea che, mentre i tifosi continuano ad affollare lo stadio per le partite, sui social impazza la contestazione con l’#Allegriout

“Fa più rumore un post di contestazione sui social o un biglietto comprato per andare a vedere la partita allo Stadium?” questa la domanda da cui parte Oddenino su La Stampa per osservare lo strano fenomeno Juventus, la differenza tra lo stadio virtuale e quello reale. Mentre sui social spopola l’insoddisfazione dei tifosi con l’#Allegriout a fare tendenza, per la gara di domenica ad ora di pranzo contro il Frosinone non c’è un posto libero allo stadio.
Le contraddizioni della Juve di Allegri
Una contraddizione evidente. “Allo Stadium i fischi in questa stagione si sono sentiti solo dopo la sconfitta contro l’Udinese, mentre la percentuale di riempimento ha toccato percentuali che non si vedevano dai tempi di Cristiano Ronaldo”.
Contemporaneamente però è salita la contestazione nei confronti di Allegri, contestazione che è sbarcata anche oltre oceano a New York. Allenatore che però intanto festeggia le 406 partita in panchina con la Vecchia Signora e, scriver La Stampa “ci sorriderà sopra, anche perché è entrato nella storia della Juventus per diversi motivi”
Il ritorno degli #Allegriout
La Stampa aveva già condannato l’assurdo rigurgito nei confronti del tecnico da parte dei tifosi
“Legittimo schiumare delusione, intavolare processi e interrogarsi sugli errori, assurdo invece, sull’onda dei peggiori bar sport, dimenticare quanto di buono è stato fatto e trasformare d’incanto, campioni in ronzini e predestinati in ragazzetti allo sbaraglio con il rigurgito, in sottofondo, degli allegriout di nuovo liberi di scaricare qualsiasi responsabilità sulla panchina“
Potrebbe essere l’ultima stagione di Allegri alla Juve
Nonostante abbia un contratto fino a giugno 2025 da 7 milioni annui, questa può diventare dunque la sua ultima stagione.
I tormenti di Max riguardano il clima che a Torino non è più mite come una volta: (…) l’uomo oggi fatica a ritrovarsi in una dimensione molto diversa dalla Juve che imparò a conoscere nei primi 5 anni in panchina. Spifferi, autogol mediatici (come la visita a Vinovo di Conte o le parole al miele dell’ex prima della sfida con l’Inter, l’attuale staff tecnico è rimasto… sorpreso) e altri piccoli incidenti diplomatici rischiano di minare infatti la solidità dell’ambiente.