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Tuttosport all’attacco su Osimhen: se il Napoli non verrà punito, Chiné dovrà spiegarne i motivi

Vaciago: “Già troppe volte il sistema ha dato la sensazione di una disparità di giudizio e, soprattutto, di mancanza di trasparenza e chiarezza”

Tuttosport all’attacco su Osimhen: se il Napoli non verrà punito, Chiné dovrà spiegarne i motivi
Ag Roma 17/06/2020 - finale Coppa Italia / Napoli-Juventus / foto Alessandro Garofalo/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Aurelio De Laurentiis

Guido Vaciago su Tuttosport parte dall’inchiesta appena conclusa sul Napoli per la trattativa Osimhen e si pone le domande che tutti, sopratutto gli juventini, si stanno ponendo in questo momento. Cioè dove sia la differenza tra l’indagine della Juve, che le ha portato 10 punti di penalizzazione nello scorso campionato, e il caso Napoli.

Adesso le carte passeranno nelle mani di Chinè, lo stesso che disse: «La Juventus è stata oggetto di un’indagine della Procura di Torino e per la bravura o per la fortuna dei magistrati, io ho avuto il materiale che invece non ho avuto per altre società. Se lo ricevessi, so che ci sono Procure che indagano, potrei riaprire il processo come è accaduto per la Juventus». Bisognerà attendere le sue decisioni ricordando però che  per la Procura di Roma, che ha condotto le indagini, “il Napoli deve essere processato per «falso in bilancio» a causa della plusvalenza fittizia generata nell’operazione Osimhen (avvenuta con giocatori svincolti dopo un anno e finiti fra i dilettanti o in C)”

Le differenze di trattamento tra il caso Napoli e Juve

È logico che, adesso, milioni di tifosi della Juventus (e forse non solo loro) attendano le prossime mosse della giustizia sportiva, perché la vicenda Juve e quella del Napoli hanno molti in punti in comune, a partire dalla Procura che ha emesso la richiesta di rinvio a giudizio. Se ce siano abbastanza per riaprire il processo anche per il Napoli lo deciderà Giuseppe Chinè, il quale però dovrà spiegare benissimo e in modo chiarissimo la sua scelta, soprattutto se la scelta fosse quella di non riaprire il procedimento.

Perché se, non solo è legittimo, ma sacrosanto che sia lui a stabilire chi processare e chi no, è altrettanto sacrosanto – date le circostanze – che ci spieghi le eventuali differenze fra i due casi. Ne va della credibilità del sistema e della giustizia sportiva, che già tante, troppe volte ha dato la sensazione di una disparità di giudizio e, soprattutto, di mancanza di trasparenza e chiarezza (vedi, per esempio, le motivazioni con cui è stata condannata la Juventus saltando da un articolo all’altro, così come le ragioni che giustificavano la stessa riapertura del processo, peraltro avvenuto a porte chiuse).

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