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Sinner a Sanremo diventa un caso nazionale. Amadeus: «non volevo metterti in imbarazzo»

Al Tg1: «Non immaginavo tutto questo rumore. Siamo dispiaciuti ma se non vieni non cambia nulla, tiferemo sempre per te»

Sinner a Sanremo diventa un caso nazionale. Amadeus: «non volevo metterti in imbarazzo»
Italy's Jannik Sinner makes himself confortable to pose with the Norman Brookes Challenge Cup trophy at the Royal Botanic Gardens following his victory against Russia's Daniil Medvedev in the men's singles final match of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 29, 2024. (Photo by WILLIAM WEST / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Sinner a Sanremo diventa un caso nazionale. Amadeus: «non volevo metterti in imbarazzo».

In Italia si riesce a fare polemica su tutto. In questo caso siamo riusciti a trasformare in caso nazionale un normalissimo invito al festival di Sanremo. Jannik Sinner molto probabilmente non andrà al Festival. Amadeus – che organizza Sanremo – è intervenuto al Tg1.

Come riporta la Gazzetta:

Il presentatore, dopo l’invito social, nella serata del 30 gennaio è intervenuto al Tg1 con delle parole che suonano come una resa: “Caro Jannik, quando ti ho invitato l’ho fatto con il cuore pensando di interpretare il desiderio di milioni di italiani. Non immaginavo tutto questo rumore. La cosa importante è la tua serenità, non ti volevo mettere in imbarazzo. Se deciderai di non venire a Sanremo io lo capirò, l’importante è che tu ti dedichi al tennis. Naturalmente siamo dispiaciuti, ma non cambia nulla: faremo sempre un gran tifo per te. Solo una richiesta, guarda Sanremo e fai il tifo per noi”, ha chiuso Amadeus.

Nel pomeriggio era intervenuto il presidente della Federtennis:

Binaghi scambia Sanremo per il Vietnam: «Sinner non deve andare, pronto a difenderlo a petto nudo»

Ci mancava il caso Sinner a Sanremo. Se ne parla da giorni come se Jannik dovesse entrare in un giro di perdizione, una sorta di percorso di sopravvivenza modello le dodici fatiche di Ercole. Adesso ci si mette anche il presidente della Federtennis – il cui merito per i successi di Sinner è pari allo zero, zero zero zero zero zero zero – che rilascia dichiarazioni allarmate e allarmistiche allo stesso tempo. Potremmo anche definirle grottesche:

Binaghi pronto a mettersi a petto nudo (ahia)

«Se Jannik andasse a Sanremo sarebbe una delusione. Tutti andrebbero, ma lui è diverso e parlo contro i miei interessi perché Sinner a Sanremo sarebbe una grande promozione per noi».

E ancora:

«Anche la Meloni gli ha detto che dovrebbe andare ma va protetto da tutti: dai dirigenti perché non va strumentalizzato. Dai giornalisti e anche da Sanremo, mi ci metto io a petto nudo se serve. Se tutti insieme vogliamo una scrivere storia diversa dobbiamo proteggerlo».

Non vuole fare di Sinner il bis di Berrettini

Evidentemente Binaghi è convinto che il crollo di Berrettini sia cominciato con la comparsata al festival nel 2022. Ci sembra tutto sopra le righe. Sanremo non è l’inferno. È una serata in Riviera, un’ospitata di dieci minuti, al massimo quindici. Amadeus dirà cose ovvie, intrise di banalità, mette al sicuro lo share e amen. Ma che cosa ci sarà mai di male?

Poi che vuol dire proteggerlo? O ancora: parlo contro i miei interessi. Jannik è adulto e vaccinato. Sa che cos’è la vita. Non è che non ha mai visto un microfono. Non trasformiamolo in Michael Phelps che per anni ha pensato che il mondo fosse solo una piscina e una vasca. Per ricordare Massimo Troisi, Sinner non è Robertino. A questo punto, dopo questa uscita improvvida, è quasi obbligatorio per Jannik andarci. È l’altro volto della notorietà. Mica vuole vivere in un campana di vetro?

Binaghi smetta i panni del quacchero. E continui a pensare a come garantirsi la rielezione a vita. Attività che gli riesce decisamente meglio.

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