Sul Corrmezz: il modello di business del Napoli è legato ai risultati: parlare di offerte da un miliardo è un torto al buon senso degli eventuali compratori

Quanto vale il Napoli? A parte i risultati, il club one man show ha poco da offrire. A scriverlo è Vittorio Zambardino con un’analisi in prima pagina sul Corriere del Mezzogiorno. Analisi di cui pubblichiamo alcuni stralci.
Cosa offre il Napoli?
Il Napoli non è soltanto una società a proprietà a gestione familiare, anzi un one man show, come dicono gli americani. È anche una società piccola. Virtuosa nella gestione dei conti, ma la sua potenza economica è paragonabile a quella di una goletta leggera nel mare dei giganti. Basta un’annata storta perché le fiancate si sfondino. Quando il suo proprietario dice di aver rinunciato a offerte di un miliardo per la vendita del club fa un torto al buon senso degli eventuali compratori.
Il Napoli, eccetto il suo brillante curriculum sportivo (lo è ancora, fino ad oggi, nonostante tutto) e i suoi conti sani non ha molta sostanza da offrire: il valore della rosa è deperibile come la neve. E il modello di business del Napoli impone buoni risultati subito per rimanere nel giro dei soldi, una bella ghigliottina quando le cose vanno male. Bisognerebbe uscirne cambiando modello.
Il modello Atalanta
Zambardino cita il modello Atalanta e a questo proposito commenta:
Potrebbe il Napoli imitare il modello Atalanta? Solo in teoria: sarebbe un capovolgimento non solo del modello gestionale ma anche un totale cambiamento nelle abitudini del pubblico. Si tratterebbe di accettare un andamento agonistico lento, una crescita graduale, organica, senza miti e senza petting politico tra club e tifoseria. Ci si dovrebbe spostare al polo opposto del modello Napoli e della nostra cultura del tifo. Ci vorrebbe tempo e Napoli non ha pazienza, modelli di business a parte.
La quotazione in Borsa
E poi ipotizza un’eventuale quotazione in Borsa, anche in questo caso la conclusione è:
nessun titolare di fondi o di capitali investirebbe su una società non strutturata dove a decidere è un uomo solo. Il management e la sua competenza sono una componente del valore di una società. Quindi l’idea crolla davanti alla prassi quotidiana. Eppure sarebbe una delle migliori vie d’uscita dati questi fattori: una situazione nella quale il mercato televisivo non cresce, un pubblico che non garantisce ricavi importanti, uno sport condannato ad inseguire un mercato del lavoro sempre più dissennato, una situazione anagrafica del capo azienda che richiede che ci si difenda da variabili familiari successorie: tutto questo dato, o hai i soldi o muori. E i soldi ce li ha il mercato.