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Materazzi: «Le polemiche di Inter-Verona? Vuol dire che ci temono»

Alla Gazzetta: «L’arbitro è stato ingannato più da Duda che dal Var. Il giocatore del Verona ha preso in giro l’arbitro»

Materazzi: «Le polemiche di Inter-Verona? Vuol dire che ci temono»
Db Milano 27/04/2019 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Marco Materazzi

Materazzi, ex leggenda dell’Inter, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta, parlando della lotta scudetto dove la sua ex squadra è protagonista.

Vale qualcosa, il +2 in classifica con cui parte l’Inter nel girone di ritorno?
«Credo valga zero, non cambiano i ragionamenti. L’Inter vuole vincere lo scudetto e sa che anche la Juventus vuole farlo. Lasciamo stare quel che dice Allegri e i discorsi sul quarto posto…».

Le parole di Marotta non tradiscono un po’ di nervosismo?
«Ma proprio no. Guardi, se c’è uno calmo, è lui. Non fa mai cose avventate, non è il tipo: sa quel che fa e quel che dice».

Materazzi sulle polemiche Inter-Verona

Come le spiega, le polemiche post Inter-Verona?
«Vuol dire che ci temono, semplice. La verità di quel finale di partita è che l’arbitro è stato ingannato più da Duda che dal Var. Il giocatore del Verona ha preso in giro l’arbitro. E quando lo fai, ti assumi il rischio delle conseguenze. lo dico che l’azione andava fermata, certamente. Ma non parliamo di gomitata di Bastoni, non era così, semmai una spallata. Se quella era una gomitata, allora dico che andava fischiato rigore per l’Inter per la spinta su Bastoni».

Quanto inciderà lo scontro diretto del 4 febbraio?
«Tantissimo. Sarà decisivo per la vittoria dello scudetto. E si giocherà a San Siro. Anzi, giocherà proprio San Siro. Siamo abituati bene, con lo stadio sempre pieno. Diciamo che i giocatori e noi tifosi siamo già pronti per quella partita. Aggiungo una cosa. Nell’ultima partita ho sentito qualche fischio per Arnautovic: non servono, sia lui sia Sanchez vogliono il bene dell’Inter. E loro stessi devono capire che se non stanno segnando non è per motivi tecnici».

La Juventus ha solo la Coppa Italia, l’Inter ha la Supercoppa e poi la Champions da gestire: questi impegni sono un peso per lo scudetto?
«Eh, poi però l’anno scorso è accaduto il contrario: l’Inter a un certo punto era data per spacciata per il quarto posto, non solo ha centrato la qualificazione Champions ma è arrivata anche in finale a Istanbul. Il punto è che dipende dal tipo di giocatori che hai in rosa: ci sono quelli che reggono 30 partite, chi 40, chi 50. L’Inter i giocatori sa sceglierli, diversi sanno gestire il doppio impegno».

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