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Pogba, la Juve studia la rescissione. Ma potrebbe convenire tenerlo fino a giugno (Gazzetta)

Se la squalifica superasse i 6 mesi il club potrebbe rescindere il contratto, ma per il Decreto Crescita gli converebbe tenerlo fino al termine del secondo anno

Pogba, la Juve studia la rescissione. Ma potrebbe convenire tenerlo fino a giugno (Gazzetta)
Mg Torino 27/08/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Bologna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Paul Pogba

Paul Pogba rischia 4 anni di squalifica. Ieri la procura antidoping ha chiesto quattro anni di squalifica per il  centrocampista della Juventus risultato positivo al testosterone dopo un controllo effettuato al termine di Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto. Pogba era risultato positivo al  Dhea – deidroepiandrosterone – il cosiddetto “ormone della giovinezza”, dopo il match dei bianconeri in campionato contro l’Udinese.

Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, proprio il club bianconero è spettatore, molto interessato, dell’intera vicenda. La sentenza definitiva, visto che non si procederà con il patteggiamento come inizialmente poteva sembrare, dovrebbe arrivare nella seconda metà di gennaio 2024. Fatto sta che lato Juventus c’è la conferma che, dopo aver perso Fagioli per il caso scommesse, anche Pogba non sarà a disposizione di Allegri quest’anno, e per il francese si prospetta una lontananza dai campi ancora più lunga.

La Juventus sta valutando il da farsi con un calciatore tanto amato, ma che rischia di veder conclusa la sua carriera a 31 anni. Il contratto del francese con i bianconeri è di quelli importanti: scadenza giugno 2026 a 8 milioni di euro netti all’anno più bonus. Al momento il centrocampista ex Manchester United percepisce il minimo salariale, intorno ai 2 mila euro al mese, e questi potrebbero essere gli ultimi emolumenti garantiti al francese dalla Juventus.

Venisse poi inflitta una squalifica superiore ai 6 mesi, ma bisognerà aspettare gennaio 2024, la Juventus sarebbe nelle condizioni di rescindere il contratto: valutazione che sarà comunque fatta insieme all’entourage del calciatore, che si è mostrato collaborativo sin dall’inizio della vicenda. Nel caso di maxi squalifica, oltre al risparmio sulle somme dovute per i prossimi anni, il club sarebbe anche nelle condizioni di chiedere un risarcimento danni. Un altro aspetto su cui dovrà riflettere eventualmente la società bianconera è relativa al decreto crescita: se il contratto venisse risolto prima del prossimo mese di giugno, bisognerebbe pagare una penale per i benefici ottenuti dal momento del suo arrivo a Torino.

Pogba è stato tesserato per la sua seconda avventura a Torino il 1° luglio 2022 e, come tutti i calciatori entrati in Italia dopo due anni all’estero, gode del Decreto Crescita che permette al club di riconoscere la metà delle tasse sul suo ingaggio. Questa possibilità, però, decade se il calciatore lascia il club prima dei due anni. Nel caso di Pogba prima del 30 giugno 2024. In quel caso la società è chiamata a riconoscere allo Stato le tasse della sua permanenza come se si trattasse di un calciatore italiano, quindi il doppio di quello già versato.

 

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