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Kyrgios: «Nel tennis di oggi Sampras o Becker sarebbero improponibili, Djokovic se li mangerebbe vivi»

Intervista a The Athletic. “Battevano a 200 km/h. Io oggi batto a 220 negli angoli. Se non lo fai ti distruggono. Il gioco è cambiato”

Kyrgios: «Nel tennis di oggi Sampras o Becker sarebbero improponibili, Djokovic se li mangerebbe vivi»
2022 Londra (Inghilterra) - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Nick Kyrgios ONLY ITALY

Il punto attuale della carriera di Nick Kyrgios è che giochi o non giochi a tennis è più o meno la stessa cosa. E’ felice – anzi scontento – lo stesso. Intervistato da Matthew Futterman per The Athletic la spiega così: “Ho giocato un anno intero l’anno scorso, senza infortuni; ho avuto ottimi risultati, ho avuto un anno fantastico. Ho giocato a malapena quest’anno, due interventi chirurgici, e anche adesso, probabilmente direi che vanno bene entrambi, il che è pazzesco. La maggior parte dei tennisti direbbe che è stato semplicemente deprimente. Le persone avrebbero difficoltà, direbbero: che devo fare? Quest’anno è stato altrettanto divertente dell’anno scorso. Questa è la mia personalità e quanto è diversa. Questa è la cosa folle”.

D’altra parte non sa più come dire che fosse per lui smetterebbe anche adesso.

Un anno fa Kyrgios era al top: titolo di doppio agli Australian Open, finale a Wimbledon contro Djokovic, titolo a Washington, quarti di finale a Indian Wells e US Open. Era persino innamorato fresco, e sembrava essersi lasciato alle spalle gli anni di depressione e alcolismo. Era la faccia spettacolare del tennis. Invece Kyrgios ha giocato solo una partita quest’anno, a Stoccarda a giugno, battuto da Wu Yibing. Forse, scrive The Athletic, “il corpo di Kyrgios si è spento psicosomaticamente dopo una stagione 2022 che lo aveva lasciato mentalmente impoverito e si chiedeva come i grandi di tutti i tempi come Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer fossero sopravvissuti sul tapis roulant del tennis per così tanti anni”.

“Non credo proprio che potrei fare tre stagioni del genere di fila. Non potrei più giocare. Ero esausto dopo essere tornato a casa dopo gli US Open, ero cotto. Ero mentalmente fritto. Ero così stanco. Fisicamente mi sentivo bene, ma mentalmente ne avevo abbastanza. Quindi forse quest’anno sarà un contrappeso”. Poi gli infortuni, le operazioni, hanno fatto il resto.

Dice che preferisce stare negli Usa, invece che in Australia: “Mi sento più rispettato qui. Gli australiani non si aspettano che gli atleti facciano altro se non praticare il loro sport, il che è davvero strano. Sicuramente mi vedo tornare ad un certo punto e giocare di nuovo ad alti livelli. Ma visto quanto è stato intenso per me l’anno scorso, questo è stato un anno in cui bilanciare la situazione”.

Kyrgios “nutre un disprezzo speciale” per le persone che sostengono che le star delle epoche precedenti, anche i grandi di tutti i tempi come Pete Sampras, potrebbero sopravvivere al vertice del moderno gioco di potere iper-atletico: “Il gioco era così lento allora. Ho visto Boris Becker e non sto dicendo che non fossero bravi ai loro tempi, ma dire che sarebbero altrettanto bravi adesso, è assurdo. Un servizio forte allora andava da 197 a 200 km all’ora. Quelli come me servono a 220 con costanza, sugli angoli. È un gioco completamente diverso. Non sto dicendo che non avrebbero trovato la loro strada. Ma serve and volley, per farlo sempre adesso, devi servire 220, perché se servi a meno di 220, fratello… Djokovic ti mangia vivo. Lleyton Hewitt ha distrutto Sampras un anno agli US Open. Quello era il primo prototipo di qualcuno che poteva rispondere al servizio. Ha fatto sembrare Sampras una merda. E cosa farebbe Djokovic a uno come Sampras? Djokovic lo avrebbe distrutto. Se lo mangerebbe vivo”.

Kyrgios si dice profondo oppositore dello sport alimentato dai soldi arabi: in caso di “superlega” del tennis “Sarei stato il primo a saltare giù. Me ne sarei andato. Avrei semplicemente lasciato affondare la nave dell’Atp”. Ed è fermamente contrario alla fusione dei tour maschili e femminili. Ha anche qualche problema con la parità di premi in denaro agli Slam, dal momento che le donne giocano al meglio dei tre set: “Ho giocato per quattro ore agli Australian Open, poi Svitolina ha giocato per circa 40 minuti ed entrambi siamo stati pagati lo stesso”, dice. “Se la Wnba di basket dicesse uniamoci, la Nba li ridicolizzerebbe”.

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