Calzona: «Sarri un maestro, ma non fa complimenti. È fatto così»

Al Foglio: «Hamsik ha un’intelligenza sopra la media e mi sta dando una grossa mano, gli sto dando spazio, in futuro ha tutto per poter diventare un allenatore»

Calzona Napoli

As Napoli 10/04/2016 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Francesco Calzona

Il Foglio Sportivo intervista Francesco Calzona, che da vice di Sarri e Spalletti è oggi il ct della Slovacchia che giocherà ilarissimo Europeo

Hamsik, con cui aveva lavorato a Napoli, è stato l’artefice del suo trasferimento a Bratislava. Oggi quale è il suo ruolo?

“Hamsik vuole stare vicino alla squadra, vuole imparare. Ha un’intelligenza sopra la media e mi sta dando una grossa mano, gli sto dando spazio, in futuro ha tutto per poter diventare un allenatore”.

Lei è stato il secondo sia di Sarri che di Spalletti.

“Sono stato tredici anni con Sarri, per me una scuola immensa. Ma mi hanno dato tanto anche Spalletti e Di Francesco con i quali sono stato solo un anno”.

Ha sofferto per non aver vinto lo scudetto a Napoli?

“No, per carattere non mi guardo indietro. Sono felicissimo dei quattro anni a Napoli. Ho fatto una scelta diversa, ma il tifo rimane”.

Alla fine di una carriera da calciatore dilettante ha avuto Sarri come allenatore. Il mister le ha fatto più complimenti come giocatore o come vice?

“Lui non fa mai complimenti, il mister è fatto così”.

Quale è stata la partita perfetta che ha vissuto dalla panchina?

“La Lazio di Inzaghi, allenatore che stimo tantissimo, contro il Napoli di Sarri. Non mi ricordo neanche il risultato. Ma ho in mente ogni istante della gara: l’intensità, la qualità del gioco, la supremazia territoriale del Napoli. Farò vedere ai miei ragazzi quella partita”

Lazio–Napoli, stagione 2017- 2018, finì 1-4, abbiamo appena controllato: gol di de Vrij per la Lazio, poi Koulibaly, Callejon, Mertens e rigore di Jorginho. Ma cosa significa giocare bene, mister?

“Un’azione costruita con criterio, cercando di mettere in difficoltà l’avversario, sfruttandone i punti deboli, arrivando alla conclusione in porta nel minor tempo possibile. Per me il bel calcio è questo qui”.

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