I maledetti toscani: uno di sabbia, l’altro di scoglio. Sagaci e tenaci, diversi nello spirito, ciascuno dei due si inventerà qualcosa per stupire l’altro

Allegri è graffiante e ironico, Mazzarri è taciturno e borbottone. Lo scrive il Corriere della Sera che presenta Juventus-Napoli anche come la sfida tra i due allenatori toscani.
Massimiliano Allegri e Walter Mazzarri sono divisi da appena sessanta chilometri che in Toscana, la regione del campanilismo più sfrenato, possono essere anche un migliaio. Max è graffiante e ironico, Walter è taciturno e borbottone anche se giura che dopo la lunga pausa è cambiato e infatti ieri, prima di volare a Torino, ha annunciato di non voler parlare più di arbitri «che possono sbagliare, come sbagliamo noi allenatori e i calciatori».
Allegri e Mazzarri, i maledetti toscani, sono pronti. Uno di sabbia, l’altro di scoglio. Sagaci e tenaci, diversi nello spirito, ciascuno dei due si inventerà qualcosa per stupire l’altro. E qualunque sia il risultato di stasera, si trasformerà in un verdetto.
Mazzarri deve dare a questo Napoli l’anima persa dopo lo scudetto
La gara di oggi contro la Juve è fondamentale, non tanto come nella passata stagione per portare avanti il discorso scudetto, perché oggi, sottolinea la Gazzetta dello Sport, con 11 punti dall’Inter e 9 dalla Juve, lo scudetto è un argomento di cui il Napoli non può parlare. L’importanza invece è quella di conservare la posizione in classifica per il discorso Champions, un discorso che il club azzurro non credeva di dover mettere in discussione così presto e invece qualcosa non è andato nel verso giusto e proprio per questo è arrivato Mazzarri
“Oggi il tecnico di San Vincenzo è chiamato a dare un’anima anche a questo di Napoli. Perché dopo lo scudetto vinto la squadra si è un po’ persa fra appagamento, festeggiamenti, problemi tattici e tecnici ed equivoci di fondo. E se Mazzarri è tornato, è proprio perché le cose non vanno bene. Walter ne è consapevole ma sullo spirito del gruppo non ha dubbi: «I ragazzi con me hanno dato l’anima. Ho visto un forte legame. La sensazione è buona, si fidano e credono in ciò che fanno. Ora ci servono i risultati»”.