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Mourinho è un Don Chisciotte visionario: combatte da solo, senza la Roma a sostenerlo (Barbano)

È sceso da cavallo e combatte a mani nude. Non c’è la fiducia di Friedkin a sostenerlo, né la garanzia del contratto

Mourinho è un Don Chisciotte visionario: combatte da solo, senza la Roma a sostenerlo (Barbano)
As Roma 04/06/2023 - campionato di calcio serie A / Roma-Spezia / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Jose' Mourinho

Mourinho è un Don Chisciotte visionario, scrive Alessandro Barbano condirettore del Corriere dello Sport.

Nove gol negli ultimi quindici minuti, quasi la metà dei ventidue realizzati in undici giornate, fanno della Roma un mistero stupendo. Che sia la prova di una forza d’animo o piuttosto un’incompiutezza dello spirito è per i tifosi giallorossi un quesito insolubile. Che però li tiene avvinghiati a questa ormai rituale attesa, penosa e dolcissima insieme, come tutti gli agrodolci ricatti di Mou. È la Roma più sofferente, più fragile, più indomabile, più audace che puoi attenderti. Perché il suo condottiero è rimasto solo nel campo del nemico, è sceso da cavallo e combatte a mani nude, forte solo del suo azzardo calcolato. Non c’è la fiducia di Friedkin a sostenerlo, né la garanzia del contratto, che va ad estinzione. Mourinho è un Don Chisciotte visionario che risponde ai richiami della sua fama. Venderà cara la pelle, c’è da giurarci.

LE PAROLE DI MOURINHO A FINE GARA

Mourinho dopo la vittoria nel recupero per 2-1 contro il Lecce.

«Volevo parlare con i giocatori, la squadra era sbilanciata, abbiamo giocato seguendo il principio che perdere 1-0 o 10-0 non cambia niente. Negli ultimi quindici minuti potevamo subire più gol. Abbiamo finito con Belotti quinto di destra. I ragazzi sono stati straordinari, pubblico straordinario, di solito una squadra che perde per 1-0, con la sconfitta vicina, non viene sostenuta come questa sera. Non è normale questa passione tra tifosi e giocatori. Primo tempo potevamo portare la partita dalla nostra parte. Hanno avuto cuore e hanno avuto risposta a situazione di grande rischio. Lecce molto ben allenato e organizzato, dispiace per loro perché hanno fatto un lavoro straordinario. Dispiace per Falcone, dice che è un grande romanista ma contro la Roma para tutto.

«Abbiamo vinto con cuore, mentalità, connessione con i tifosi. Non ricordo nessuna squadra dove perdi in casa e la gente continua a giocare con te. La squadra si è sbilanciata totalmente con i miei cambi. Una partita pazza, tre punti molto importanti per noi».

Dybala. «Paulo è molto importante per noi. Ha giocato sull’emozione, ha fatto troppo oggi. Lui mi ha detto che vuole venire anche in trasferta a Praga. Gli ho detto: “forse è meglio se resti qui”, lui ha detto “no, voglio venire”».

Il problema non è essere davanti alla Lazio. Non è normale che nel fine settimana tante squadre di classifica alta perdano punti. Perde Lazio, perde Atalanta, perde Milan. È successa questa situazione che non potevamo sprecare , siamo un po’ più vicini a tutte queste squadre.

Lukaku primo rigore sbagliato da quando è in Italia.

«Il primo in Italia e il secondo con me quando eravamo al Chelsea, supercoppa europa contro Bayern. Solo sbaglia chi tira, mai mai triste contro giocatore che sbaglia rigore. E un ragazzo ultra emotivo, molto sensibile, che quando sbaglia un rigore al primo minuto, lui soffre. Fare il gol della vittoria all’ultimo minuto non poteva essere meglio per me, lui può dormire meglio. Dybala hja preferito non tirare i calci da fermo».

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