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Iezzo: «A Gollini do un 7, ha gestito bene la partita, è una garanzia»

A Kiss Kiss Napoli: «Mazzarri ha capito che questa squadra aveva bisogno di ritrovare allegria e serenità. In questo momento i calciatori andavano responsabilizzati».

Iezzo: «A Gollini do un 7, ha gestito bene la partita, è una garanzia»
Cm Bergamo 25/11/2023 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Napoli / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Pierluigi Gollini

L’ex portiere del Napoli Gennaro Iezzo ha parlato a Radio Kiss Kiss Napoli del cambiamento degli azzurri con il nuovo allenatore e del suo collega, Pierluigi Gollini, secondo portiere del Napoli:

«Quando c’era Garcia non c’era feeling tra allenatore e squadra e questo può capitare, non a caso la società ha preso provvedimenti. E’ arrivato Mazzarri che subito ha capito che questa squadra aveva bisogno di ritrovare l’allegria e la serenità che ha fatto la differenza l’anno scorso. Quella di Garcia, dicendo che non conosceva il passato del Napoli, fu un’uscita maldestra. Anche Guardiola, Klopp ed altri hanno sempre parlato di un Napoli spettacolare con Spalletti. Nel primo tempo di Bergamo abbiamo visto il pressing alto e l’aggressività vista l’anno scorso. Una squadra come l’Atalanta, quando va sotto, è normale che qualche problemino te lo può creare».

«Osimhen non ha fatto nulla di che, ma ha preso quella palla, l’ha data ad Elmas che ha risolto la partita. Penso che Mazzarri parta dalla voglia del gruppo di ritrovarsi e di dare risposte positive. Anche i tifosi, con lo striscione messo, hanno fatto capire che le colpe erano sì dell’allenatore, ma sarebbe toccato poi ai calciatori fare la differenza. Mazzarri ha capito che in questo momento andavano elogiati i calciatori e li ha responsabilizzati, la risposta è stata quella di una partita importantissima».

Su Pierluigi Gollini, che ha sostituito Meret nelle ultime due partite:

«A Gollini do un bel 7 in pagella, è stato bravo quando doveva intervenire ed ha gestito bene la partita. Lui è una garanzia, poi ha giocato su un campo dove fece grandissime cose in passato e questo lo ha aiutato ancor di più».

LE PAROLE DELL’EX PORTIERE DELL’ATALANTA:

«Mi piaceva molto la musica house, quella che si ascolta da giovani. Non sono mai stato un super fan delle canzoni più commerciali. Ora mi piacciono molto blues e jazz. Non sono un fan dell’hardcore rock. In Inghilterra ho scoperto anche generi diversi, tipo l’afro. Lì mi si è aperto un mondo. Quando ero al Manchester United, un anno venne Drake, un giovanissimo Drake. Aveva fatto solo il primo album, Rio Ferdinand lo portò e disse che sarebbe stato un cantante fortissimo. Era nel centro sportivo, faceva foto con tutti, ma io ho dimenticato di farla».

«In Italia c’è tanto pregiudizio. Odio questa cosa che dal punto di vista culturale se uno fa musica non può fare l’atleta a certi livelli, che determinate passioni siano viste in modo negativo. In America è normale che lo faccia un giocatore di basket o di Nfl. La musica è una forma d’arte, non deve esserci timore».

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