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Christian De Sica: «Se facessi oggi un film come quelli con Aurelio De Laurentiis, mi arresterebbero»

A La Stampa: «È una vita che faccio ruoli di misogini e maschilisti. In Italia se fai una volta un cow-boy, ti fanno solo salire e scendere da cavallo»

Christian De Sica: «Se facessi oggi un film come quelli con Aurelio De Laurentiis, mi arresterebbero»
archivio Image / Spettacolo / Christian De Sica / foto Insidefoto/Image

Christian De Sica intervistato da La Stampa.

«Non se ne può più di personaggi negativi e vincenti». In vena di ricordi Christian De Sica liquida, a sorpresa, la sua ampia galleria di personaggi sboccati, maleducati, insopportabili. «Se facessi oggi un film come quelli con Aurelio De Laurentiis produttore, mi arresterebbero».

Scrive La Stampa:

Il merito della conversione, ma anche, semplicemente, di una ritrovata voglia di tenerezza, va al film di Caterina Carona “I limoni d’inverno” in cui recita, affiancato da Teresa Saponangelo, nei panni di Pietro, professore di lettere in pensione alle prese con una progressiva perdita di memoria.

Christian De Sica: «È una vita che faccio ruoli di misogini e maschilisti, d’altra parte si sa che si ride con il demonio, non certo con San Francesco. Questa è la mia prima volta da uomo perbene. Penso sia arrivato il momento di portare in scena il bello e il buono del nostro Paese. In Italia ci sono tante famiglie felici ma nessuno le racconta, si preferisce sottolineare i lati oscuri e questo è sbagliato, sono convinto che le persone abbiano bisogno di eleganza, di positività, di film con William Holden e Audrey Hepburn, di commedie ottimiste come quelle di mio padre».

«Mi rattrista constatare che il nostro sia un Paese che dimentica in fretta e facilmente. Anni fa sono entrato in un bar con mio fratello Manuel, c’erano due ragazzi, uno ha detto all’altro “ma lo sai che anche il papà di Christian faceva l’attore?” In Francia non sarebbe mai successo, lì un vecchio attore di successo è considerato un idolo da venerare».

I cinepanettoni.

«I film di Natale erano una gabbia dorata, ho continuato a farli, ma ho anche avuto la sensazione di essere stato fregato».

In che senso?

«Per esempio quando Tornatore mi offrì la parte del protagonista dell’Uomo delle stelle, ero sul set di Natale a Rio e fui costretto a rifiutare. (…) Il fatto è che in Italia se fai una volta un cow-boy succede che poi, per tutta la vita, ti fanno salire e scendere da cavallo».

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