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Tonali ha confessato ai pm quel che non poteva più nascondere (Repubblica)

Ha scommesso sul Milan, anche se ha garantito di aver puntato quando non era in campo. Rischia l’illecito sportivo, quindi quattro anni

Tonali ha confessato ai pm quel che non poteva più nascondere (Repubblica)
AC Milan's Italian midfielder Sandro Tonali controls the ball during the UEFA Champions League quarter-finals first leg football match between AC Milan and SSC Napoli on April 12, 2023 at the San Siro stadium in Milan. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Tonali ha confessato ai pm quel che non poteva più nascondere (Repubblica). Scommetteva sul Milan che era la sua squadra. Scrive il quotidiano:

Ha ammesso di avere puntato soldi sul calcio, e in particolare sul suo Milan. E per questo la sua posizione è molto più delicata per la giustizia sportiva. Sandro Tonali, indagato nell’inchiesta torinese sulle scommesse illegali, ha deciso di collaborare, come ha già fatto il suo amico Nicolò Fagioli: prima in procura Figc e poi ai magistrati che lo hanno ascoltato martedì a Torino ha confessato quello che sapeva di non poter più nascondere. Anche l’ex milanista oggi al Newcastle mira ad avere una riduzione di pena, ma la sua situazione è più compromessa rispetto a quella di Fagioli.

Per Tonali è diverso: scommettere sulle proprie partite può contemplare l’illecito sportivo, punito con 4 anni di pena minima contro i 3 delle scommesse, al netto dei benefici premiali (pena dimezzata se si patteggia prima del deferimento). Ma lui ha garantito di aver puntato quando non era in campo e questo elemento, se confermato, ne alleggerisce la posizione.

LE AMMISSIONI DEL CENTROCAMPISTA (GAZZETTA)

Tonali ha ammesso di aver scommesso sul Milan. Lo scrive la Gazzetta dello Sport che riporta il contenuto dei suoi interrogatori alla Procura della Repubblica di Torino e anche alla Procura Figc.

Sandro Tonali è pentito e ha già iniziato a dare il suo contributo alle indagini sul caso scommesse. Lo ha detto ieri alla Procura della Repubblica di Torino, in un interrogatorio durato quasi tre ore, ma lo aveva dichiarato anche domenica scorsa quando è stato ascoltato per la prima volta dalla Procura federale (la seconda ieri mattina). Giuseppe Chinè lo ha incontrato in una località segreta e lui ha detto tutta la sua verità.

 

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